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È la Croazia degli antieroi

Se è vero, come si dice, che la fortuna aiuta gli audaci, nel corso di questo Mondiale la Croazia di Zlatko Dalic si sta scoprendo particolarmente audace.

In un gruppo formato da giocatori dalla qualità di Luka Modric e Ivan Rakitic, con un attaccante come Mario Mandzukic, difficilmente ti aspetteresti che l’uomo decisivo possa essere un difensore, tanto più uno come Domagoj Vida, più concreto che tecnico. È lui a segnare al 100′ il momentaneo vantaggio croato, prima di risultare decisivo anche nella sfida dei calci di rigore.

Oppure si può parlare di Subasic, capace di esaltarsi ai rigori (come domenica scorsa), parando il primo tiro dal dischetto di Smolov, per poi assistere senza meriti all’errore di Mario Fernandes. Il portiere entra nella storia per penalty respinti nella storia dei Mondiali: 4, come Schumacher e Goycochea. Eroe inatteso, come Kramaric, sottotono tutto il torneo, goleador in occasione dell’1-1, quando la difesa russa ha mostrato una prima crepa.

Certo, nel gruppo croato non sono mancati anche gli apporti dei cosiddetti ‘divi’. Gli interisti Perisic e Brozovic si danno il cambio a partita in corso, dopo che il primo ha colpito il palo nei tempi regolamentari e prima che il secondo possa segnare uno dei rigori decisivi. Mandzukic firma l’assist per il gol di Kramaric, per poi perdersi Fernandes nel pareggio in extremis. Ma le stelle, i veri pezzi da novanta croati, si fanno vedere tardi.

Solo ai calci di rigore, infatti, salgono in cattedra le stelle tanto attese. Modric, fin lì in ombra, segna con più di un aiuto dalla sorte il proprio rigore, facendo rimanere incredulo Akinfeev. Poi ci pensa Rakitic, proprio come contro la selezione danese, a chiudere i giochi e a lasciare l’amaro in bocca agli avversari.

La Croazia ama complicarsi la vita. Oggi proprio come in occasione degli ottavi, Modric e compagni sono dovuti passare dai calci di rigore per centrare un obiettivo per cui eran dati favoriti alla vigilia. Merito anche degli avversari. Come la Danimarca, la Russia di oggi ha giocato a viso aperto, mostrando di gran lunga la sua versione migliore di questo mondiale casalingo. I croati però, sono riusciti a buttare fuori i padroni di casa, rimanendo freddi e lucidi nel momento decisivo.

E fa niente, se per una volta le stelle steccano. Sono serviti ancora i rigori. E lì è venuta ancora fuori la forza di un gruppo che sa a chi affidarsi e quando farlo. Li definiamo antieroi, ma sono solo protagonisti che aspettano il momento giusto per salire in cattedra, e ricordare che in fondo, se questa Croazia è sulla bocca di tutti, è anche merito loro.

Mercoledì 11 sarà semifinale, cosa che non capitava dal 1998. Era il primo Mondiale a cui partecipava la Croazia, dopo il disfacimento della Ex Jugoslavia. Una data che sarà a suo modo storica. All’epoca, Modric e Rakitic erano dei ragazzini promettenti. Come lo erano anche Vida, Subasic, e Kramaric, ancora più giovane. C’erano anche loro a sostenere la Croazia all’epoca, ci sono anche loro oggi a trascinarla in semifinale. In questa che è, a tutti gli effetti, la Croazia degli antieroi.

Redazione

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