“Il motto della mia vita potrebbe essere: ‘Ma sì, proviamo’. I miei genitori, quando eravamo in un parco giochi, mi dicevano: “Arrampicati pure sull’albero, se vuoi provare come ci si sente cadendo”. Diciamo che su quell’albero così difficile da scalare, Bibiana Steinhaus ci è salita. Ed ora chi la guarda la vede come un mito, una pioniera; nella parte più ‘rosa’ del mondo del pallone, e della storia del calcio, lei di sicuro occupa un posto d’onore.
Domenica, il grande giorno: dirigerà Herta Berlino-Werder Brema. L’anteprima l’ha data il quotidiano Bild e la Bundesliga si prepara a far scendere in campo il primo arbitro donna. Ore 15.30, l’orologio è puntato. Rieccola dunque, pronta a tornare per la sua prima gara di campionato, dopo aver diretto lo scorso 12 agosto il Bayern Monaco contro lo Chemnitzer in Coppa di Germania. “Ho cominciato molto presto a divertirmi facendo sport e facendolo con gioia. È sempre stato importante, perché mi sono accorta presto anche di quanta forza potevo trarre. E quando poi mi sono proposta di raggiungere buone prestazioni come arbitra, i fine settimana in discoteca si sono fatti sempre più rari. Non si trattava di una rinuncia, ma di stabilire delle priorità”, aveva dichiarato in una lunga intervista a “Welt am Sonntag”“. Idee chiare, tanta voglia di mettersi alla prova senza timori e con la consapevolezza di pretendere sempre il rispetto che il suo ruolo richiede: “Una buona comunicazione sul posto è importantissima. Il tono fa la musica. Un rapporto rispettoso è quello che mi auguro. Per me non è un problema, se un giocatore mi chiede conto delle mie decisioni. È naturale che possa succedere. Ma, per favore, con rispetto!”. Soprattutto, nessuno spazio ai pregiudizi: “Per tutti noi conta la prestazione: solo quella, e nient’altro. Lui lo ha ricordato. I pregiudizi sono semplicemente fuori luogo”.
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