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Dzemaili non perde il vizio: ritorno, gol e vittoria. Bologna, ecco i segreti del Blerim 2.0

La frase d’esordio appena ufficializzato il suo ritorno a Bologna aveva messo in apprensione i tifosi rossoblù e i fantallenatori intenzionati ad acquistarlo: “Non ci si può aspettare che ogni anno faccia 9 o 10 gol, è successo in passato ma non può accadere sempre”. Blerim Dzemaili però è riuscito a smentire se stesso nel giro di 90 minuti. Prima partita da titolare dopo la parentesi al Montreal Impact e subito in gol nel 3-0 rifilato al Benevento. Dal freddo del Canada al sole del Dall’Ara, che per sua stessa ammissione gli porta fortuna. E come dargli torto visti i risultati… Ritorno e gol, tutto d’un fiato. Centrocampista goleador e guai a definirlo semplice mediano, perché Blerim il vizio l’ha sempre avuto. Per conferma chiedere a Massimo Rizzo, che lo scoprì ai tempi dello Zurigo: “La staffilata è sempre stata la sua arma segreta, in società ancora ricordiamo il suo tiro mortifero”.

Altri tempi: la Svizzera una delle tante tappe della sua carriera da giramondo: nato a Tetovo in Macedonia in una famiglia musulmana di etnìa albanese, si è trasferito giovanissimo in Svizzera per seguire suo padre muratore: “Ho dovuto interrompere gli studi e mi dispiace, non ero ricco e ho dovuto far sacrifici”. Dalle sfide con il fratello Bettim ‘il vero campione di casa’ al calcio professionistico. Tanto lavoro e un innato talento. Il segreto? Non molla mai, è un combattente nato. D’altronde non si diventa a 19 anni il capitano più giovane della storia del calcio svizzero così per caso. E pensare che dopo quell’esperienza ha rischiato di smettere. Erano i tempi del Bolton, dopo il trasferimento in Premier League. Rottura del crociato e del menisco. Tanta paura e poi la luce: la chiamata del Torino gli ha cambiato la carriera e anche la vita, perché da quel momento l’Italia lo ha adottato. Primo anno d’ambientamento, poi un cammino in crescendo fino all’esplosione a Napoli sotto la guida di Mazzarri. Tre anni in azzurro e tanti bei momenti. E anche un amore speciale: “Torno spesso, sono pazzo della mozzarella e della pizza”.

Ragazzo tranquillo Blerim, alla vita mondana preferisce i momenti passati in famiglia. La sua ex (da pochissimo) Erjona l’ha conquistata fingendosi un giornalista e la separazione con la modella albanese è uno dei principali motivi per cui ha deciso di tornare in Italia, per poter stare più vicino al figlio Luan. Ama l’Hockey sul ghiaccio dai tempi dello Zurigo e da piccolo tifava Borussia Dortmund e Milan. Ora però è pazzo del Bologna, che gli porta fortuna e gli fa fare gol: “Voglio chiarire che quella di tornare è stata una mia scelta e ringrazio il presidente Saputo che ha capito i miei problemi personali. In Canada ho trovato un bel calcio, ma ora voglio dare di nuovo il massimo qui a Bologna”. Ha da sempre le idee chiare e il tiro preciso. Tanto per rincuorare i fantallenatori che probabilmente a gennaio faranno pazzie per lui: nei sei mesi al Montreal Impact, Blerim non ha di certo perso il fiuto del gol.

Giacomo Chiuchiolo

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