Dzeko is back. Tanti ne parlano, altri ancora lo sussurrano: “Non diciamolo a voce alta, sennò…”. Sennò non segna più. “Scaramanzia”. Tiritera che riparte ma senza convinzione: “Dzeko? Bidone”. Maddechè: 7 partite in Serie A, 5 reti e 2 assist. Altro mondo rispetto all’anno scorso (appena 10 gol). Anche se “ogni tanto ci va molle!”. Spalletti affonda il colpo, poi difende a spada tratta: “E’ da 20 gol”. Ah, le seconde stagioni di Dzeko. “Ora è un punto fermo”. E finalmente la Roma scopre il suo bomber: “Ma le sue prestazioni non mi sorprendono affatto – ci dice Angelo Gregucci in esclusiva – serviva solo tempo”. Lui sì che l’ha visto bene, era col Mancio nel 2013. Collaboratore tecnico, un anno a Manchester osservando il bosniaco: “Dzeko è un buon attaccante – ricorda su GianlucaDiMarzio.com – un ragazzo straordinario”. Parole di stima: “Giocatore moderno, bravo in area. E’ in gamba”. Pochi dubbi, solo un po’ di concorrenza: “Era una squadra diversa, internazionale. Edin non soffriva la competizione, a questi livelli è importante. C’erano la rotazione e un fuoriclasse chiamato Aguero”.
Nel mezzo, un compagno speciale: “Si trovava benissimo con Kolarov, avevano un ottimo rapporto. Stavamo sempre insieme! Ritiri, vita quotidiana, spogliatoio. Condividevano tutto”. Anche informazioni: “Nonostante avesse giocato nella Lazio, Kolarov gli ha spiegato tutto di Roma. Ambiente, piazza, pressioni. Edin già sapeva a cosa andava incontro”. Prima le critiche, i gol sbagliati sono tanti. Troppi. Ma Dzeko fa autocritica: “Ne ho fatti 5, ma avrei potuto segnarne anche 10”. Forza d’animo: “Lui non si arrende mai, è un ragazzo tenace, sa reagire alle difficoltà. Potrebbe segnare molti più gol, sicuramente. Ma lavora molto per la squadra”. E Mancini? “Lo ammirava moltissimo”. Augurio sincero: “Spero faccia un bel campionato, se lo merita. Ha sofferto, Roma non è facile. Ognuno ha i suoi periodi. Ora son sicuro che farà ricredere tanti scettici”. Infine un ricordo: “Che spettacolo la partita col Real al Bernabeu! Edin fece un grandissimo gol, stavamo per espugnare lo stadio del Madrid (finì 3-2 per i ragazzi di Mourinho ndr). Meritavamo di vincere, ma resta il ricordo di un gran gol di Dzeko”. Che ora…he’s back. Ma non diciamolo a voce alta.
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