Altro che sogno di mezza estate. Dybala alla Roma è realtà e queste “pazzie” di mercato iniziano a diventare un’abitudine bellissima per tutti i tifosi della Roma. Poter immaginare solo 14 mesi fa questa istantanea, sarebbe stato impossibile: Mourinho in panchina, una Coppa europea in bacheca e Paulo Dybala con la maglia giallorossa. E se l’arrivo di Mourinho poteva apparire come un colpo di teatro fine a se stesso, un’estate dopo, in un weekend di metà luglio, è arrivato l’ennesimo segnale concreto della famiglia Friedkin. Una mossa che nella Capitale ha dato il là ad un impazzimento che non si vedeva dai tempi di Batistuta. “L’hanno rifatto”. Poche parole, solo fatti. E questa volta sul mercato, il luogo dove i sogni diventano realtà. Dopo le tante iniziative per i tifosi, dopo l’annuncio del nuovo stadio, dopo la scelta di uscire dalla borsa, i Friedkin hanno deciso di dare un altro grande scossone al “gigante addormentato”. Che ormai sveglio, vispo e sognante si sta togliendo di dosso il fatalismo romanista del “mai na gioia”, diventato da oggi “finalmente la Joya”.
E la Roma ha portato Dybala in giallorosso mettendo in campo tutte le forze a disposizione dalla società. Dal presidente Dan Friedkin, al vicepresidente Ryan Friedkin, al gm Tiago Pinto e ovviamente anche a Josè Mourinho. Una scelta partita da lontano, dai giorni post vittoria in Conference League, quando si è sondata per la prima volta la richiesta di ingaggio dell’argentino. Probabilmente sulle ali dell’entusiasmo – e delle richieste ad alta voce – di un’intera tifoseria adorante sotto il pullman presidenziale. Ma allora le richieste erano troppo alte, così come troppo vive le promesse dell’Inter e la Roma si era defilata. Ma la lunga attesa richiesta dall’Inter, i primi giorni a Torino di ritorno dalle vacanze avevano acceso il timer dell’argentino: “serve decidere il mio futuro”. Uno spiraglio che la Roma ha aggredito in pochissimi giorni. Con lo stile di questa proprietà, senza fanfare ma con i fatti.
La spedizione torinese è partita nel weekend con Tiago Pinto che ha presentato l’offerta all’entourage di Dybala e nel momento in cui le richieste di ingaggio si sono abbassate – con l’argentino che ha accettato una base fissa più bassa, attorno ai 4,5 – sono entrati in scena anche i Friedkin. Facendo una call con il calciatore sabato sera e firmando l’operazione con il loro marchio di fabbrica: andare a prendere i calciatori con il loro aereo personale. Come con Mourinho, come con Abraham. Ma rispettando i ruoli sportivi, non prendendosi i riflettori e mettendo in primo piano sempre i protagonisti e il gm Tiago Pinto. I fatti davanti alle parole e alle medagliette. Un qualcosa che a Roma non si vedeva da troppo tempo.
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