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Dybala l’idolo, il Real il sogno, la Juve il rimpianto. Enes Dolovac ora incanta al Viareggio fra gol, assist e musica

La città in cui è nato è la stessa di Ljajic. Novi Pazar, ai confini con il Kosovo. Poco più di 100.000 abitanti. Due passioni, il calcio e il basket. Enes Dolovac ha preferito fin da subito il rettangolo verde al parquet. Se la scelta è stata giusta o meno, per dirlo è ancora presto. Certo, se il buongiorno si vede dal mattino allora si può ben sperare. Sì, perché questo ragazzo con il volto sereno e sorridente è solo del 1999, ma al Torneo di Viareggio si è già fatto notare. Due gol l’anno scorso nell’ultima partita del girone contro gli americani del LIAC New York. Rete bellissima oggi con la Fiorentina, all’esordio di questa settantesima edizione. Suo anche l’assist per il momentaneo 1-2, poi pareggiato negli ultimi minuti da Diakhate. Attaccante esterno, di quelli rapidi e veloci, che possono giocare sia a destra che a sinistra. Lo paragonano a Perisic come stile di gioco, ma lui ama Dybala. Un sogno, giocare un giorno nel Real Madrid.

In una grande europea ci stava per finire, quasi tre anni fa. Le porte dell’Italia erano pronte ad aprirsi, come è successo proprio a Ljajic di cui conosce bene la famiglia. Non lui, perché i due non si sono mai incrociati. Avrebbero potuto farlo a Torino se la trattativa fra Novi Pazar e Juventus si fosse conclusa nel migliore dei modi. Invece no, i due direttori sportivi non riescono a mettersi d’accordo e salta tutto. Dal possibile approdo in Italia alla Pas Giannina, nella periferia dell’Epiro. Fanno una gran feta greca da quelle parti, ma amano giocare anche a calcio. La prima squadra attualmente è nona in classifica. Risultato modesto, non come nella stagione 2002-2003 quando per problemi economici terminò il campionato all’ultimo posto. Quota? -65 punti, a causa di una penalizzazioni di 90.

Undici le convocazioni stagionali in prima squadra per Enes, due le presenze nella coppa nazionale. Adesso la Super League è ferma per gli incredibili eventi successivi al finale infuocato del match tra PAOK e AEK Atene. Questo ragazzo alto quasi 1,80 metri, però, continua a giocare. Troppo l’amore per quella palla che rotola, tanto da salutare la famiglia per trasferirsi quasi mille chilometri più lontano. Ad accompagnarlo solo la musica nelle orecchie, l’altra sua grande passione dopo lo sport. Come nel pre partita di oggi, durante la consueta prova del campo. Quando si indossa ancora la tuta e non le scarpette. Quando si sorride prima della battaglia. Oggi Enes lo ha fatto anche dopo il fischio finale. Gol, assist e un punto raccolto contro la Fiorentina, una delle grandi di questo torneo. Dalla Serbia alla Grecia, con l’Italia solo assaggiata. Chissà se un giorno potrà gustarsela meglio.

Simone Golia

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