Un’intera città ha voluto dare il suo estremo saluto a Gustavo Giagnoni. Si sono tenuti questa mattina i funerali dell’”Uomo col colbacco” (così veniva chiamato per quel cappello che mai si toglieva), e il Duomo di Mantova, città nella quale viveva, era gremito. Tante anche le personalità de mondo dello sport: presente il Torino con il suo direttore generale Antonio Comi insieme a una rappresentanza del Museo del Toro; una delegazione in rappresentanza del Mantova, con dei tifosi; una della Cremonese e una dell’Olbia, la città dove Giagnoni è nato. La funzione, molto sentita, ha visto un momento di profonda commozione quando il figlio di Gustavo, Ilio, ha preso parola per ricordare la figura del padre e i valori che ha trasmesso come uomo, oltre che come sportivo. Un lungo applauso ha infine accompagnato l’uscita del feretro, che ha portato via uno degli uomini più sanguigni che il mondo del calcio anni ’70 e ’80 abbia potuto apprezzare.
A cura di Valentino Della Casa
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