La morte dei genitori durante la guerra, la fuga in Europa e l’incontro con Eto’o che gli cambierà la vita. Jean-Armel Drolè le sue prime scarpe da calcio le ha conservate gelosamente fino ad oggi. Cresciuto in una Costa d’Avorio dilaniata dai conflitti è arrivato a giocare con il camerunense in Turchia con cui, a fine allenamento, si allenava a tirare in porta: “Facevamo delle sfide nel fare gol da fuori area ma vinceva sempre lui, l’ho battuto solo una volta“. Dal primo gol con il Perugia all’incontro con Podolski e Pedri, dalla ripartenza tra i Dilettanti dopo il grave infortunio, fino al suo sogno più grande: vestire la maglia della sua nazionale. Dove tutto è cominciato. Jean-Armel Drolè si racconta ai nostri microfoni.
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