Da venerdì a mercoledì, il passo di Draxler è più lungo di una gamba. Cinque giorni sulla carta, una vita sul campo. Come quando si passa dalla tv in bianco e nero a quella a colori, più o meno. Bundesliga da una parte, Europa dall’altra: a Leverkusen (Wolfsburg sconfitto 3-0, ndr) si nasconde, col Real Madrid sboccia. Che significa, caro Julian? L’immagine di una stagione a due facce, cominciata con i botti del mercato e con un finale ancora da scrivere. Panoramica di un fenomeno incostante, che ancora cerca se stesso.
POLLICE SU – Uomo di coppa, uomo di nazionale: il 2016 di Draxler si spacca in due parti. Quella internazionale è uno spasso, non solo perchè il Wolfsburg lotta per un posto in semifinale. E non solo per ottimi 90′ contro il Real Madrid, in cui ha ridicolizzato Danilo e compagni. Ricordate il Gent? Due gol favolosi e prestazioni più che convincenti. Per non parlare di Germania-Italia, in cui il Wunderkind ex Schalke ha creato scompiglio tra i difensori azzurri. Sotto pressione diventa quel Draxler, 22enne da 30 milioni e più che ti cambia le partite.
POLLICE GIÙ – In patria però proprio non va. I risultati dei lupi di Germania certo non aiutano (ottavo posto, appena due vittorie esterne in tutta la stagione), ma l’alibi tiene fino a un certo punto. Partito per sostituire De Bruyne, Draxler non ha ingranato la marcia giusta: una Bundesliga giocata in seconda, qualche sprint ma poca sostanza. Fa la giocata, poi si isola. Con le ovvie conseguenze. Il faro europeo in casa diventa timido, nervoso e spesso inconcludente. La luce si accende e si spegne. Traduzione: ottavo posto.
Per la Juventus, che ad agosto lo aveva quasi preso, ogni giornata è una sensazione differente: diventa rimpianto, poi si trasforma in affare. E forse anche lo stesso Draxler ancora è alla ricerca di una coscienza che gli riveli la pasta di cui è fatto. Buon giocatore, ottimo giocatore oppure campione del futuro? L’esordio super da giovanissimo con lo Schalke, forse, non ha aiutato. Intanto, sogna la semifinale di Champions e si gode la gloria europea, in attesa di una scossa che gli ricordi a casa com’è.
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