“Il terzino moderno non può più limitarsi a difendere, deve anche saper attaccare ed essere determinante in fase offensiva”. Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito questa frase e quante volte si è parlato di “terzino moderno”? Tante, forse troppe e in alcuni casi anche a sproposito. Ma se questo famoso “terzino moderno” avesse un nome e cognome, probabilmente si chiamerebbe Patrick Dorgu.
A chi ha seguito il campionato Primavera della passata stagione questo nome non sarà sicuramente sconosciuto, ma tutti gli altri si staranno chiedendo “E chi è Patrick Dorgu?”. Nato nel 2004 in Danimarca da genitori nigeriani, di professione fa il terzino sinistro. Lo scorso anno è stato uno dei protagonisti indiscussi dello scudetto Primavera vinto dal Lecce – diciannove anni dopo l’ultima volta – e ora grazie alla rete nei minuti finali contro la Fiorentina si è preso la scena tra i grandi.
Dotato di doppia nazionalità, ha scelto di giocare per la Danimarca, dove è nato e cresciuto. Ha già giocato due partite con l’Under 18 e cinque con l’Under 19, riuscendo a mettere a segno anche due reti. È cresciuto nelle giovanili del Nordsjaelland, uno dei migliori settori giovanili di tutta l’Europa e specializzato, grazie alla Right to Dream Academy, nella crescita dei ragazzi di origine africana. A dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dal club danese sui giovani, basti sapere che negli ultimi cinque anni il Nordsjaelland ha ottenuto più di 50 milioni di plusvalenze grazie alle cessioni di giocatori cresciuti nel proprio vivaio.
Sia nelle giovanili del Nordsjaelland che in nazionale, Patrick ha sempre giocato come terzino sinistro o in alternativa come esterno mancino di un centrocampo a quattro. Fin da piccolo, è sempre stato tra i più promettenti della propria annata, mostrando una grande forza fisica e tanta corsa. Alle doti atltetiche, però, Dorgu ha sempre saputo abbinare con efficacia anche qualità tecniche: sa condurre molto bene il pallone e calcia con grande efficacia. Chiaramente, ama spingersi in avanti e partecipare attivamente alla fase offensiva. Sovrapposizioni, cross e dribbling sono il suo pane quotidiano, ma come abbiamo visto non disdegna anche il gol (la passata stagione ne ha messi a segno quattro nel campionato Primavera).
Grazie all’ottimo lavoro dello scouting del Lecce e di Pantaleo Corvino, il club salentino è riuscito a strapparlo al Nordsjaelland un anno fa e quella appena iniziata può essere la stagione della consacrazione per Patrick. Dopo un ottmo campionato Primavera, quest’estate ha svolto il ritiro con la prima squadra. Lo scorso 13 agosto ha esordito in Coppa Italia contro il Como, facendo benissimo e conquistando da subito i suoi tifosi. Subentrato all’infortunato Gallo, ha servito l’assist del gol vittoria ad Almqvist e giocato una partita da veterano.
“Se l’ho schierato contro il Como significa che credo in lui. Le qualità sono evidenti, adesso dobbiamo dargli il tempo di sbagliare” ha dichiarato a fine partita D’Aversa. Dopo l’ottimo esordio in Coppa Italia, il 20 agosto ha esordito in Serie A da titolare contro la Lazio, mostrando ancora una volta tutte le sue qualità. Fisico, corsa, grande tecnica e la fiducia del proprio allenatore: Patrick con l’incredibile rete contro la Fiorentina si è preso la scena.
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