Oggi l’incontro tra il suo agente e il Real Madrid, intorno all’ora di pranzo. Stasera la doppietta contro la Turchia: è il giorno di Alvaro Morata, tra Euro 2016 e calciomercato. La dolce visita della fidanzata in ritiro gli ha portato bene: stavolta a beneficiarne non è la Juventus ma la Roja, che vince, si qualifica agli ottavi e ipoteca il primo posto nel girone D (basterebbe non perdere con la Croazia e così anche l’Italia sarebbe evitata). 3-0 alla Turchia, una partita durata soltanto mezz’ora, prima dell’uno-due micidiale firmato Morata e Nolito (34′ e 37′): per Alvaro è gol al primo tocco dentro l’area, quarto centro in nazionale; per il giocatore del Celta Vigo, scuola Barça, è “semplicemente” il 5° in 12 partite, a cui sommare anche 4 assist. Discreto impatto, no? Con Nolito che diventa il 35° marcatore diverso della Spagna agli Europei, un record (Germania seconda a 34).
La Turchia quasi benedice la fine del primo tempo, eppure il secondo tempo comincia forse peggio del primo: palla misteriosa, fantascientifica (gli altri aggettivi, se l’avete vista, trovateli voi) di Iniesta per Jordi Alba (che parte però in leggero fuorigioco) che si trova solo davanti a Babacan e serve Morata per la doppietta: aggiornare le statistiche prego, 5° gol in nazionale per il centravanti (per ora) della Juventus. Terzo gol della Spagna, che diventa la prima squadra in questo Europeo a segnare più di due gol in una partita. L’ultima? Sempre loro, ahinoi, nella finale di Kiev del 2012. E chissà se Antonio Conte, dopo essersi goduto la vittoria con la Svezia, non si sia messo davanti alla tv per osservare l’attaccante dei suoi desideri. Già, contatti continui e pressing blue, il Chelsea possibile destinazione. Con la volontà del Real, espressa oggi durante l’incontro, di riprenderselo e la Juve per ora sullo sfondo. Può essere uno di quei giorni sliding doors per Morata: tra Nizza, Madrid, Londra e Torino. Con un record niente male: è il secondo giocatore della Juventus a segnare almeno due gol nella stessa partita di un Europeo. E l’ultimo non era stato uno qualsiasi, ma un certo Michel Platini nel 1984.
Lo è stato, un giorno spartiacque, anche per questo Euro 2016. La Spagna vince e convince, imponendosi forse come la principale favorita o almeno, dimostrandosi finora la squadra che ha giocato meglio a calcio. Se le cose dovessero restare così in classifica, niente Italia agli ottavi. Saranno gli ultimi 90′ contro la Croazia a sancirlo. E cosa resta della Turchia? Poco o nulla, una flebile speranza, le imprecazioni di Terim, una prestazione tutto sommato ordinata nella prima mezz’ora e poi i fischi dei tifosi turchi, ingenerosi, contro Arda Turan. La generosità invece è quella di Piqué, che all’88’ e sul 3-0, si schianta (illeso) contro i tabelloni pubblicitari per evitare una rimessa laterale. La Spagna c’è, più viva che mai. Viva e calda, come sarà l’estate di mercato di Alvaro Morata: “Voglio pensare solo all’Europeo” aveva detto. Sincero? A far parlare i fatti, ovvero i gol, sembrerebbe proprio di sì. Ma in fondo, chissà…
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