Una notte da star, l’ennesima. Zlatan Ibrahimovic ne ha vissute tante, ma non smette di farlo. Dall’Europa all’America, cambia il continente ma non il risultato. I suoi LA Galaxy infilano la seconda vittoria consecutiva, battendo nella notte i Vancouver Whitecaps. Secondo 3-0 di fila e crisi definitivamente messa alle spalle dopo una striscia di sette gare senza successo. Il sesto posto, l’ultimo che garantisce la possibilità di disputare lo spareggio valido per i playoff, dista solo un punto. A tre giornate dalla fine della regular season nulla appare impossibile. Soprattutto con un Ibra così.
Già, perché lo svedese ne ha fatti altri due. Di gol. Il numero 19 e 20 di questa sua avventura americana. Un rigore e un bolide di destro. Più l’assist per la terza rete, il sesto stagionale in 24 partite giocate. Numeri spaventosi, ai quali ci ha abituato. Cinque gol nelle ultime cinque giornate, un treno inarrestabile che punta i playoff. Un’impresa quasi impossibile fino ad un mese fa. Poi il riscatto dei suoi compagni e il conseguente calo del Real Salt Lake, che non vince da due settimane e che ha permesso ai Galaxy di avvicinarsi ulteriormente al sesto posto.
Gol e vittoria, dunque. Ma la partita di Ibra ha anche altro da raccontare. Come la decisione di consegnare ad un compagno il rigore da lui conquistato. Alessandrini lo ha ringraziato e dagli undici metri non ha sbagliato: “Mi sono presentato sul dischetto, gli ho chiesto se lo volesse tirare o meno e gli ho consegnato la palla – ha poi spiegato lo svedese nel post partita – come ho detto fin dal primo momento in cui sono arrivato qui, il mio obiettivo è fare il bene della squadra, non uno show personale”.
Ma alla fine il motivo dello show è sempre lui. Lo ha dimostrato l’ennesima invasione di un tifoso, che ha scavalcato le transenne per dirigersi verso il suo idolo. Beh, Zlatan non è stato altruista come in altre occasioni. Ha voltato le spalle, non lo ha considerato e ha aspettato che la sicurezza placcasse l’invasore. Poco importa, l’affetto della gente c’è e se lo sente addosso. A suon di gol, come se non bastasse la fama. Tutti insieme, obiettivo playoff.
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