“Li conosco dai tempi della Repubblica Ceca”, e menomale verrebbe da dire. Tre gol, vittoria e pallone a casa. Quarantaquattro giorni dopo l’ultima volta. Un’eternità per i suoi standard con la Roma. Serviva il Viktoria Plzen a Edin Dzeko per ritrovare il suo pane. “Gli manca solo il gol – lo aveva detto ieri Di Francesco – Vive per quello, è un attaccante”. Senza il gol era venuta meno anche la tranquillità. Qualche parola di troppo dentro e fuori dal campo, un’insofferenza figlia della mancanza: “Va un po’ coccolato in questi momenti. Ed io con lui sto facendo un lavoro sia psicologico che mentale. Sono convinto che ritroverà prima di tutto la via del gol, e questa gli restituirà quella tranquillità e quella serenità necessarie per affrontare le partite”.
Detto, fatto. Una tripletta scacciapensieri che porta a 9 i gol in carriera contro il Viktoria Plzen. La sua vittima preferita in assoluto. Sei gol con la Roma, due con il Manchester City e uno con la maglia del Teplice nel lontano 2006. Serviva il gol a Edin, così come alla Roma. Sono 77 (eguagliato Manfredini) in maglia giallorossa a -1 da un totem come “Piedone” Manfredini. Una fame che lo stesso Di Francesco non ha voluto placare, perchè come ammesso da Dzeko a fine gara “mi piace avere più palloni possibili“. Sul 4-0 triplo cambio, dentro un attacco tutto nuovo con Schick e Zaniolo. Dzeko? In campo. Il riposo per lui si chiama gol.
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