Quasi un metro e novanta di altezza, croato e con la maglia bianconera sulle spalle. Di mestiere fa l’attaccante, il gol è la sua natura. No, non è Mario Mandzukic. La carta d’identità, infatti, dice tredici anni in meno. Zagabria la città in cui è nato, il 4 dicembre del 1999. Sandro Kulenovic, il nome. Sì, fa un po’ ridere e in Italia ovviamente non sono mai mancate le battute. Soprattutto dopo ieri, dopo la doppietta con cui questo ragazzo dal volto pulito e con il nove sulla schiena ha regalato un punto inaspettato alla Juventus nell’esordio al Torneo di Viareggio. Con il Rijeka, infatti, si era messa malissimo. Sotto 2 a 0 dopo un primo tempo molto brutto, nella ripresa ecco lo zampino del croato, che trafigge i suoi connazionali per due volte. La prima su rigore, la seconda in pieno recupero, con una zampata al 91′ che fa tirare un sospiro di sollievo ad allenatore e compagni. Botta di Kul…enovic, chiamatela pure così se vi piace. Il tutto reso ancora più bello dal fatto che quelli di ieri sono stati i primi suoi gol con la maglia della Juventus, almeno in gare ufficiali. Già, il Torneo di Viareggio per prendere il volo e riscattare una stagione fin qui deludente. Dieci le presenze stagionali prima del Rijeka, zero le reti messe a segno. Tante, invece, le panchine dopo un inizio da titolare. Le gioca tutte le prime sei Sandro, ma la squadra non vince mai e sprofonda al quattordicesimo posto in classifica. I gol di Olivieri e gli arrivi di Jakupovic e Del Sole a rendergli la vita ancora più difficile. Lui, però, non si scoraggia e continua a lavorare. Lo fa con i consigli di Mandzukic, che negli allenamenti con la prima squadra se lo coccola e lo guida. Lui, ex punta che adesso gioca sull’esterno ma che sa quanto sia difficile imporsi a quell’età. Nonostante un talento indiscutibile, come quello di molti altri ragazzi passati dalla Dinamo Zagabria. Da Modric a Kovacic, da Badelj a Rog e Brozovic tanto per citarne alcuni. Anche Pjaca, un altro croato che, proprio come Sandro, sogna un giorno di essere protagonista nella Juve. Ieri le assenze di Olivieri e Jakupovic. Toccava a lui e non si è fatto trovare impreparato. Perché delle volte, soprattutto a questa età, sono occasioni del genere che ti fanno capire quanto valga un ragazzo. Più dei suoi numeri, più dei suoi gol.
Un sogno da continuare a rincorrere. Lo sta facendo da quando, bambino, ha iniziato a giocare nella NK Zagabria, la prima squadra di calcio nella storia della Croazia. Lui alle prese con i primi passi, fra un allenamento e l’altro. Un Mandzukic non ancora ventenne nel campo accanto, ad allenarsi con la prima squadra. Nel 2008, poi, il passaggio alla Dinamo Zagabria, dove Mario ha iniziato a fare il fenomeno e a segnare a raffica. Lo avrà ammirato tante volte da lontano, dalla tribuna o da bordocampo, mentre faceva il raccattapalle. Ora, dopo un anno al Legia Varsavia, alla Juventus ci è arrivato anche lui, in prestito. Mario, adesso, lo può guardare da vicino, con il sogno un giorno di raccoglierne l’eredità. Molto potrà dipenderà da questo Torneo di Viareggio, vero e proprio riscatto di una stagione, fin qui, piuttosto difficile. Meglio di così, tuttavia, non poteva cominciare. Contento lui, contenti Pessotto, Marotta e Dal Canto. Contento, chissà, anche Mario Mandzukic che, fra un allenamento e una partita, da Torino farà il tifo per il suo piccolo – si fa per dire – Sandro.
Le parole di Edoardo Bove in occasione della presentazione della legge sul primo soccorso che…
Benjamin Šeško resterà fuori almeno per un mese a causa di un infortunio Durante la…
Il mondo del calcio ha presenziato all'evento organizzato da Mondadori per la presentazione del nuovo…
Dusan Vlahovic ha svolto alcuni esami al J Medical dopo il sovraccarico all'adduttore accusato in…
L'attaccante del Como Assane Diao ha riportato una lesione di basso grado al bicipite femorale…
Le parole del CT del Brasile, Carlo Ancelotti, in conferenza stampa prima della partita contro…