“E’ un chiaro caso di contaminazione involontaria, alla quale non sappiamo dare una spiegazione”.
Andrea Pastorello, procuratore di Giuseppe Rossi, è tornato così sulla vicenda che ha visto coinvolto l’attaccante trovato positivo ad un test antidoping effettuato lo scorso 12 maggio al termine di Benevento-Genoa.
L’agente del giocatore è dunque intervenuto sulla richiesta di un anno di stop da parte della Procura antidoping: “E’ indubbio che siano state rilevate minime tracce di dorzolamide nel suo corpo al controllo antidoping dopo Benevento-Genoa dello scorso campionato,
ma anche che la settimana precedente in un ulteriore controllo casuale era risultato negativo.
La sostanza non è di per sé dopante nè a quei quantitativi mascherante, parliamo di una presenza ai limiti della misurabilità.
Perché assumerla senza dichiararla visto che dichiarandola non sarebbe doping?
Dopo l’uscita della notizia comunque – ha proseguito e concluso Pastorello – abbiamo ricevuto attestati di solidarietà da moltissime persone che conoscono l’uomo e siamo stati contattati da un paio di persone che possono farci comprendere cosa sia accaduto”.
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