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Xabi Alonso, l’integrazione e i talenti lanciati: la Donosti Cup

E se vi dicessimo che Xabi Alonso non è solo l’allenatore del Bayer Leverkusen, ma anche di un’altra squadra? Sì, è tutto vero. Se non ci credete spostate i vostri occhi verso la Spagna. San Sebastián per la precisione. Nel suo presente e futuro c’è sempre la panchina dei tedeschi, ma l’ex centrocampista è stato “prestato” qualche giorno per guidare il Zuatzu, squadra del figlio Jon.

Dove? In uno dei più famosi e importanti tornei della Nazione: la Donosti Cup. “Molto discreto, preferisce passare inosservato”, viene descritto dagli organizzatori. Una competizione nata nel 1992 che accoglie club locali, nazionali e internazionali. Più di 300 le squadre che hanno partecipato dagli anni 2000. Nell’edizione di quest’anno, come detto, in panchina è apparso anche Xabi Alonso. Lui e non solo. Tra i campi e gli spalti si sono visti anche Arteta e Matuidi, entrambi per seguire i loro figli. Diversi i giocatori passati da qui. Quali? Li vedremo tra poco. Integrazione, solidarietà e trampolino di lancio per diversi ragazzi poi diventati grandi: la Donosti Cup. 

Xabi Alonso e non solo, i campioni passati dalla Donosti Cup

Prima da giocatore, poi da allenatore. Xabi Alonso è uno dei grandi protagonisti passati dalla Donosti Cup. Curiosità? Nella partita con lui in panchina la squadra del figlio ha vinto all’ultimo minuto. Proprio spesso è accaduto con il suo Leverkusen. Un rapporto profondo lo lega fin da bambino con la Gipuzkoa, provincia della regione basca, e con San Sebastian, essendo cresciuto nella Real Sociedad. In passato è stato tra i talenti passati dal torneo. Il suo compagno di squadra? Mikel Arteta.

Anni dopo si sono ritrovati insieme a seguire i loro figli in quegli stessi campi. Non sono gli unici però. Da questa competizione sono passati altri talenti che si sono poi affermati nel grande calcio. Qualche esempio? Jordi Alba e Sergio Busquets. Una carriera insieme. Prima al Barca e con la Nazionale spagnola, ora all’Inter Miami negli USA. Spostandoci in attacco, si possono citare altri due calciatori passati dai blaugrana: Mauro Icardi e Bojan Krkic. Fino ad arrivare a chi sta lottando per vincere un Europeo in Germania: Martin Zubimendi. Non male, no?

Donosti Cup, oltre al calcio

A rendere speciale la Donosti Cup, però, non sono soltanto il calcio o i giocatori che ne hanno fatto parte. La Donosti Cup va ben oltre l’essere un solo torneo, ma è un luogo e un evento di condivisione e incontro fondato sulla diversità culturale, l’inclusione, l’integrazione sociale e il rispetto,  diventati tra i tratti distintivi della competizione. Negli anni la Donosti Cup ha promosso la partecipazione di squadre femminili, oltre che di giovani con disabilità. La Fondazione Donosti Cup ha una particolare attenzione verso quelle squadre che hanno meno risorse e possibilità. Un esempio di questa sensibilità è l’invito a più di 50 squadre provenienti da paesi come India, Nepal, Palestina, Zambia, Etiopia, Uganda, Bolivia, Colombia. Oltre alle partite di calcio, la Donosti Cup organizza diversi eventi paralleli, come le cerimonie di apertura, le visite allo stadio della Real Sociedad e il gala di chiusura.  Sono, inoltre, presenti attività culturali e turistiche: un’opportunità di scambio sociale tra i partecipanti. Non solo calcio.

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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