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Dodici denominazioni diverse e solo uzbeki in rosa: la storia della Dinamo Samarcanda

Lo scorso 21 novembre la fine della stagione di Uzbekistan Pro Liga, ovvero la seconda serie del calcio uzbeko, ha sancito il ritorno in massima serie della Dinamo Samarcanda a distanza di due anni dall’ultima volta. Sconosciuta a tanti, amatissima in patria per ragioni che, per chi leggerà, sembreranno forse troppo distanti dall’uso comune del calcio nostrano.

 

Dinamo Samarcanda, dall’epoca sovietica all’indipenda del paese

Ma andiamo per gradi. Vi starete giustamente chiedendo il motivo di tanto affetto nei confronti della Dinamo. Tralasciando questioni “anagrafiche”, è infatti una delle squadre più antiche del calcio uzbeko ( la data di nascita del club è 1 gennaio 1960 ), il dato che maggiormente incuriosisce è relativo alla presenza in rosa di soli giocatori uzbeki, eccezion fatta per 4 componenti del gruppo proventienti da Serbia e Ucraina. Insomma, immaginate di fare il tifo per una squadra composta da soli giocatori italiani. Evento forse più unico che raro.

 

Un club che, nel corso della propria storia, ha cambiato nome per ben 12 volte con quello attuale che ormai dura dal 2008. Denominazioni a parte però, la Dinamo Samarcanda resta una delle realtà più intriganti del calcio uzbeko. Non fosse per il ritorno in massima serie che già di per sé crea aspettative, ma perché facendo un passo a ritroso si capisce come questo club ne abbia passate davvero tante. In epoca sovietica ha giocato molte stagioni in Vtoraja Liga, la terza serie del calcio uzbeko. Dall’indipendenza del paese in poi, le stagioni in massima serie sono aumentate seppur con annate contraddistinte da alti e bassi. Ora, intendiamoci, non stiamo parlando di una squadra plurivincente, considerando che l’unico successo della propria storia è il campionato di seconda serie con annessa promozione, ma sta di fatto che attorno alla squadra ci sia sempre una certa curiosità.

 

La nuova stagione sta per prendere il via. Una rosa dal valore totale di poco più di tre milioni di euro e una campagna acquisti fatta di soli prestiti rende l’idea di quanto la nuova annata che attende la Dinamo sia comunque piena di incognite. La guida della squadra è affidata a Predrag Rogan, arrivato in Uzbekistan nel dicembre dello scorso anno. In attacco, dovranno essere le dote offensive di Shokhrukh Abdurakhmonov a portare quanto prima la Dinamo a una salvezza tranquilla. Per il classe 99, l’ultima stagione lo ha visto andare in rete in 8 occasioni, facendo di lui il giocatore più prolifico della rosa. I leoni, soprannome dettato dallo stemma del club, a detta di molti però hanno un’arma in più. E non si tratta di budget o mere questioni di denaro, ma qualcosa che si ottiene solo con sudore e attaccamento alla maglia: il supporto dei propri tifosi. “Chi tifa Samarcanda ha già vinto” è il coro che identifica i supporters della Dinamo sia in casa che in trasferta. La speranza è che presto possano arrivare soddisfazioni anche sul rettangolo verde per una delle squadre più amate del panorama calcistico uzbeko. Ma a giudicare dal calore dei tifosi, forse è vero che per chi ti fa Dinamo il successo può anche attendere. 

Redazione

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