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​”Dieci gol per il Bari”: Parigini si presenta, con la A nel mirino

Ha lasciato Verona per trovare…la neve al sud. “Ma sono caldo dentro” sorride sornione nel giorno della sua presentazione a Bari Vittorio Parigini: ad accoglierlo un termometro sotto lo zero, nel cuore la voglia di esordire davanti al suo nuovo pubblico (“Al San Nicola non ho mai giocato, per infortuni o impegni con la Nazionale”). Volto sorridente, un orecchino per lobo, sciarpa del Bari al collo: il 20enne di Moncalieri, di proprietà del Torino, ha “Cristiano Ronaldo” nei suoi sogni e un legame con la Puglia nel destino. “Ho degli zii a Bari, ma le mie radici da parte materna sono in Irpinia”. Bicerino o espressino? Lo dirà il tempo.

Con la maglia del Chievo ha trovato poco spazio, appena 3 presenze nella prima parte di stagione. “Sono contento di aver passato sei mesi a Verona, anche se ho giocato pochissimo e sono grato alla società. Forse accettare la A in estate è stato un azzardo, anche perchè nell’ultimo anno a Perugia avevo avuto alcuni problemi fisici. Perchè così poco spazio? Forse ero condizionato dal modulo, perchè non sono una punta ma più un attaccante esterno da 4-3-3 o 4-4-2 e il mister preferiva giocare con due punte e un fantasista”. Un sodalizio, quello con Bari, maturato con sei mesi di ritardo: “Il Bari mi aveva cercato già in estate, io mi sono fatto attrarre dalla serie A. Ora ho capito che dovevo ripartire dalla B: arrivo in una piazza ambiziosa, con un tifo caldissimo”. Piede destro, ma “preferisco partire da sinistra per accentrarmi e calciare”. Tanta passione, come nel triennio perugino: da un biancorosso a un altro. Con il granata nel mirino: “Sono stato contento di aver lavorato con mister Mihajlovic quest’estate, mi piacerebbe lavorare di nuovo con lui in futuro”.

Donnarumma e Locatelli nel Milan, i giovani terribili dell’Atalanta, Kean nella Juventus e Pellegri nel Genoa: l’Italia guarda ai talenti fatti in casa. “Io spero di seguire quelle orme, ora devo maturare a Bari – spiega Parigini – mi cercavano anche altre squadre di serie A (Pescara, ndr) ma non avrei avuto spazio. Ho preferito scendere di categoria per guadagnarmi spazio: mi ha cercato anche Camplone a Cesena e lo ringrazio per le belle parole che ha speso per me”. Arriva in un Bari alle porte della zona-playoff: “E’ un campionato equilibrato, noi ora dobbiamo solo pensare a ogni impegno partita dopo partita, da Cittadella in avanti. Questa squadra ha grandi giocatori e tanta esperienza”. Da Camplone, un suo estimatore, a Colantuono: “Il mister mi ha convinto in 10 minuti di telefonata, sono contento della sua telefonata”. Ora mette le ali, con vista sulla serie A e…sugli Europei Under 21: “Ho parlato con il Ct e mi ha detto che se non gioco fa fatica a convocarmi: è stata una scelta di vita, voglio mettermi in mostra e dare entusiasmo”. L’obiettivo è ambizioso: “Voglio fare 10 gol”. Idee chiare e piede caldo: è questa la ricetta di Vittorio Parigini per il Bari.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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