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“Dicono non si arrenda mai”. E come il Siviglia, anche Francesc Peralta: quando un inno calcistico porta ad un risveglio dal coma

Tormentone instancabile, parte di tanti attimi di vita. Anche l’inno di una squadra di calcio può esserlo: perché no? C’è chi lo fischietta mentre passeggia, chi lo canta insieme a tutto lo stadio, chi ne rimane innamorato e tenta, da subito di impararlo: prendete come esempio quello del Siviglia, tra le canzoni appartenenti ad un club più in grado di scaldare tifoserie intere, anche avversarie. Vincenzo Montella è stato pizzicato dalle telecamere, a non troppi giorni dal suo arrivo in Andalusia, a intonarne le note di nascosto: e una delle frasi dello stesso, “Dicen que nunca se rinde / Dicono non si arrenda mai” ha finito per trasformarsi nel motto della squadra blanquirroja.

Una melodia, insomma, capace di riscaldare cuori e sentimento per una squadra, risvegliare umori o…persone in lotta tra la vita e la morte. C’è del magico o del casuale, in tutto questo: in qualsiasi modo la vogliate vedere, però, la storia delle ultime ore relativa a Francesc Peralta, ragazzo di 21 anni, non può che impressionare. O far parlare. Caduto in un coma lungo 17 giorni, dopo lo scontro fortuito con un avversario nel corso di un match del torneo Regional Preferente de Aragón, il calciatore si è risvegliato sentendo e intonando proprio le note dell’inno sevillano, cantato da madre e sorella presenti al suo fianco in ospedale. Un epilogo che ha a dir poco dell’incredibile, dopo il fortissimo trauma cranico rimediato e la paura di non risvegliarsi più da un lungo incubo, che ha portato lo stesso compositore della canzone, El Arrebato, a inviare a Peralta un video-invito per il prossimo concerto in programma, impressionato da una storia tutt’altro che comune e fortunatamente dall’esito felice.

Particolarità delle particolarità? Francesc è un gran tifoso del Barcellona, ma…”L’inno del Siviglia fa impazzire“. Tanto da ridargli modo di riacquisire conoscenza e cantare quelle note che, dal giorno del suo risveglio, non potranno che avere un significato ancor più speciale: il calcio “è la sua vita” e, nonostante le rotture di radio e (doppiamente) del legamento crociato già messe alle spalle, Peralta “nunca se rinde“. Un po’ come il Siviglia, con quell’inno a fare da colonna sonora sullo sfondo di una vicenda dallo splendido lieto fine.

Simone Nobilini

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