Interviste e Storie

Dall’infortunio alle lacrime dopo il gol: il Mestalla nel destino di Diakhaby

Mouctar Diakhaby, difensore Valencia

Il difensore del club spagnolo festeggia e si emoziona dopo aver segnato nella sua terza partita dopo la lussazione al ginocchio di 11 mesi fa

Il Mestalla è stato epilogo forzato e risveglio emozionante per la carriera di Mouctar Diakhaby. Quel grave infortunio al ginocchio destro lo aveva messo davanti a una scomoda, quanto triste, realtà: “Forse non giocherai più a calcio, molto probabilmente non potrai più tornare a camminare”. 344 giorni dopo, su quello stesso campo, il difensore franco-guineano si è lasciato andare a un pianto liberatorio dopo il gol del 2-0 contro il Leganés: “Tante immagini mi sono passate per la mente: il tempo trascorso a combattere, ad allenarmi in palestra, a viaggiare in diversi paesi. Ho pensato alla mia famiglia e a tutto ciò che ho vissuto”.

Una corsa commovente e coinvolgente che si spegne verso la bandierina del calcio d’angolo. Lo sguardo nel vuoto e le mani sul volto. Poi, la squadra si raccoglie intorno a lui. Gli oltre 40mila tifosi sono tutti in piedi: esultano, applaudono e si emozionano insieme al numero 4. In quei pochissimi secondi, Diakhaby ha chiuso gli occhi e si è goduto un’atmosfera che non sentiva da tempo: “Segnare un gol qui è molto speciale per me. Volevo sentire di nuovo quell’atmosfera”.

Due istantanee in 11 mesi: lo spavento contro il Real Madrid, la gioia sfrenata contro il Leganés. Dall’urlo strozzato dal dolore, al grido di entusiasmo e vivo. Sostituito pochi minuti più tardi, il Mestalla gli riserva una standing ovation e il coro “Diakhaby, ti amiamo”. Gli applausi di paura di quel 2 marzo 2024, si trasformano nell’esaltazione per un ragazzo che è tornato a fare quello che più ama contro ogni pronostico.

Il percorso di Diakhaby è tutto quello che per Michael Rutter significa resilienza: non si tratta solamente di resistere alle difficoltà, ma avere le capacità di superarle. Anche quando il rischio è di trascorrere il resto della tua vita su una sedia a rotelle.

Dal grave infortunio alla standing ovation

Sono bastate due settimane a Diakhaby per ricominciare un nuovo capitolo. Tornato in campo, per la prima volta dopo la lussazione del ginocchio destro nel 2024, lo scorso 26 gennaio, contro il Leganés l’allenatore Carlos Corberan gli dà una chance dal primo minuto. Risultato? Gol e seconda vittoria consecutiva per il Valencia. Sono 10 punti nelle ultime 5 gare in Liga. E ora, la zona salvezza è a un solo punto, per un club storico che da inizio anno rischia di cadere nel baratro della Segunda División.

In quella corsa, Diakhaby ha messo tutto quello che aveva. Gioia, pianto e un pizzico di incredulità. Uno scatto che scaccia timori e ansie per una salvezza da conquistare e “nuova” carriera ancora tutta da scrivere.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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