Il tabellone di San Siro, ad un’ora dal fischio d’inizio, sembrava aver già lanciato un messaggio chiaro. Statistiche snocciolate, sguardo ad un nome in particolare e dato ricordato a tutti: “La vittima preferita di Enrico Chiesa, padre di Federico, è il Milan: per l’ex Parma e Fiorentina sono ben 17 i gol realizzati ai rossoneri”. Numeri e nomi premonitori, a scorrere nello stesso sangue, a far suonare un campanello d’allarme che in casa rossonera si è fatto sentire a 17’ dal termine: e il protagonista, manco a dirlo, porta propria il cognome più temuto da anni a questa parte.
Di padre in figlio: storia (e tassa) che si ripete, immancabilmente. Da Enrico a Federico: stessa desinenza, radice diversa, e stesso DNA. Perché per arrivare ai livelli di papà, per il classe ‘97 viola, di tempo ce ne vorrà eccome: ma la strada verso un futuro più che roseo, con il primo gol trovato contro il Milan, è già decisamente intrapresa. Sfruttare l’unica, vera occasione da rete creata dalla Fiorentina in 90’ opachi, anche per chi è riuscito a rivelarsi match-winner, per cancellare anche lo “0” dalla casella dei successi ottenuti in questa stagione lontano dal “Franchi”: e riuscirci a Milano, dove il “Diavolo” e Chiesa vivono l’apice del proprio conflitto, per lui ha un sapore ancor più particolare.
Un tiro nello specchio, un gol, decisivo: freccia diretta e dritta nel cuore della squadra per cui Federico ha da sempre avuto una particolare simpatia. Appassionato del Milan degli idoli Kakà e Shevchenko, di cui indossava la maglia scambiata in campo con il padre, che figura attualmente lontanissimo da quegli standard, immerso in un momento di grande difficoltà dal punto di vista dei risultati e realizzativo. Fermo alle 8 partite senza gol di Higuaín, al proprio record negativo in Italia, e ad un quarto posto momentaneamente ri-abbandonato dopo il K.O. di oggi.
Questione di DNA e premonizioni statistiche, tutte espresse in campo e su un tabellone: a inizio e fine partita, scrivendo lo 0-1 di San Siro. Con il nome di Chiesa, di padre in figlio, tornato tassa da pagare per il Milan.
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