Trecentoundici gol segnati in carriera e la maglia dell’Udinese cucita sulla pelle: Totò Di Natale, ritiratosi nel maggio del 2016, è uno dei più grandi bomber del calcio italiano e, adesso, gestisce “un’azienda di caffè, la Toto Caffè, più alcune scuole calcio in Friuli”. Eppure, uno come lui, all’Udinese ed alla Serie A manca tanto: “Insigne mi ricorda molto me come giocatore, anche io ho iniziato come esterno sinistra nel 4-3-3”, ha raccontato ai microfoni de Il Resto del Carlino l’ex attaccante napoletano. Sabato, la “sua” Udinese giocherà in casa del Bologna. Da quelle parti, Totò cominciò a giocare: “Era il 1997, esordii con l’Iperzola in Serie C2. Lì mi insegnarono a difendere in fase di non possesso, oltre che a fare gol. Da allora, ogni volta che giocavo al Dall’Ara, facevo gol: mi emozionava il sol pensiero di giocare su quel prato, che in passato avevano calpestato tanti campioni…”. Analizzando la partita di questo fine settimana, Di Natale è convinto: “I bianconeri hanno una rosa di altissima qualità, dei giovani forti che devono soltanto trovare i giusti equilibri: Oddo è sulla buona strada. E, anche per il Bologna, vale lo stesso discorso: Verdi e Di Francesco sono bravi, Destro se sta bene fisicamente è un valore aggiunto. Certo, ha ricominciato a segnare da poco, sarà perché preferisce il girone di ritorno…”
L’intervista completa su “Il Resto del Carlino”
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