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Di Francesco: “Siamo ancora una squadra ‘malata’ ma oggi abbiamo tirato fuori l’orgoglio”

“Dove abbiamo trovato le risorse per trovare il risultato che volevamo? Devo fare i complimenti ai ragazzi perché in un ambiente particolare, in una sorta di contestazione, con delle sensazioni interiori che avevamo tutti perché siamo arrivati a questo anche per nostro demerito, non è stato facile”.

Eusebio Di Francesco ha fotografato così il presente della sua Roma che cercava una vittoria e l’ha trovata stasera all’Olimpico contro il Genoa: “Si vede che siamo ancora una squadra ‘malata’ sotto tanti punti di vista ma i ragazzi hanno tirato fuori l’orgoglio e il desiderio di portare a casa questi 3 punti e sono stati fondamentali – ha spiegato l’allenatore giallorosso ai microfoni di SkySport -.

Altre volte abbiamo fatto partite migliori ma senza portare a casa niente.

Zaniolo? E’ un ragazzo che ho mandato in campo per la prima volta a Madrid e qualcuno mi ha detto che non stavo bene. Ma è la dimostrazione che quando c’è talento e applicazione e determinazione, caratteristiche che spesso sono mancate alla squadra, le siamo andate a ritrovare con un ragazzino che ha fatto una gran partita come l’ha fatta oggi Cristante.

Ci sono stati errori ma dal punto di vista emotivo è stata la partita che mi aspettavo e che volevo contro una squadra in salute come il Genoa. Oggi le scelte tattiche si legavano a tante situazioni, un insieme di cose ma ho cercato di mettere in campo tanta emotività e su questo ho avuto risposte positive.

I tre davanti? Zaniolo non lo volevo tanto alto in partenza. L’abbiamo provato in due giorni e Kluivert e Under restavano troppo aperti, questo gli impediva di dialogare con facilità. Dovevano giocare più dentro e più vicino. Le coperture esterne le avevamo con gli esterni del centrocampo a 5.

Zaniolo può fare tutto con la determinazione che ha e per me l’età non conta niente. Chiaro che deve migliorare alcune scelte quando ha la palla, ma ben venga questo atteggiamento. Se si pensa che siamo la Roma e possiamo solo palleggiare senza essere aggressivi non si va da nessuna parte.

In base a cosa scelgo i giocatori in questo momento? Li volevo mettere in campo liberi di testa, con la serenità giusta per affrontare la partita. Anche le scelte davanti si legano a questo. E volevo liberarli cercando di mettere in difficoltà gli avversari. In mezzo al campo non avevo altre soluzioni nè scelte, per questo poi dietro ho messo un giocatore come Juan Jesus. Avevo bisogno di una partita dura oggi.

Schick? E’ entrato con la voglia di diventare importante e mettersi al servizio della squadra. L’ha fatto anche in altre occasioni ma da quando è a Roma forse gli è mancata un po’ di determinazione in quello che fa. Io voglio che faccia l’attaccante, che vada ad attaccare la porta.

E’ sempre un aspetto mentale. Prima si diceva che giocava poco perché c’era Dzeko, ora ha continuità ma ci aspettiamo tutti di più da lui. Al di là di quanto guadagnano, in questa squadra ci sono uomini e ragazzi che vanno aiutati”.

Redazione

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