Rivoluzione. 2012, Youtube Italia si stava preparando al grande step successivo. La più grande rivoluzione in quel momento la porta il calcio. La nuova wave parte da Roma grazie a Luca Denaro, per tutti “Il Vostro Caro Dexter”. “Ho sempre voluto fare qualcosa lì”, racconta ai nostri microfoni. “Sono stato il primo al mondo a caricare un gameplay di Pes nel 2006 e il primo a portare la crossbar challenge in Italia con la Illuminati Crew. Quel giorno in cui abbiamo registrato raggiunsi il milione di iscritti, il terzo italiano ad arrivarci“. Luca aveva scatenato la più grande rivoluzione di Youtube Italia, e forse non se ne era ancora reso conto.
Perché ad aiutare a farlo era stato il calcio, lo aveva sempre dato per scontato nella sua vita. Romano e romanista doc, la sua prima partita allo stadio “è stata per l’addio di Aldair, Roma-Chievo 5-0. Non giocò Totti ma Montella fece tripletta e segnarono Emerson e Cassano”. Da quella partita passano 13 anni, Luca è sempre un tifoso sfegatato, ma questa volta con la Roma ci lavora. “Nel 2015 gestivo il canale Youtube, ero il loro volto ufficiale dei social. I primi 100mila iscritti glieli ho fatti fare io. Ho boostato la Roma su Youtube [ride, ndr]. Esperienza super emozionante, un privilegio e un onore lavorare per loro”. Tutti i giorni a contatto con i giocatori, un sogno a occhi aperti. “Tutti stra simpatici, ma Florenzi una spanna sopra. Stava sempre con noi e scherzava. Secondo me Sabatini qualche mio video se l’è visto [ride, ndr]. Prese tutti i buggati che usavo su Fifa come Doumbia, Gervinho e Ibarbo“.
Un’occasione che gli permette di incontrare l’idolo di una vita. “L’emozione quando ho visto Francesco Totti è stata impagabile. Ci siamo incontrati una delle prime volte che sono andato a Trigoria“. Insieme a lui porta la maglia dello scudetto. “Non capiva bene chi fossi e cosa facessi, però si è prestato. Gli ho detto che erano 15 anni che aspettavo l’autografo e lui mi ha risposto ‘Eh se semo invecchiati’. Ho la maglietta di Ronaldo, Ramos, tutti grandi campioni, ma la bacheca più grande è per il capitano“.
Ah sì giusto, rivoluzione. Non consiste nel “semplice” lavorare per la Roma e aver incontrato Totti. Dexter riesce a portare sul canale ospiti impensabili oggi, figuriamoci otto anni fa. Uno su tutti “Cristiano Ronaldo: ho tutte le sue magliette dalla prima al Manchester United, tranne quelle della Juve e dell’Al-Nassr. Quando mi hanno detto che avrei fatto un video con lui pensavo fosse Ronaldo il Fenomeno ed ero molto felice. Poi mi dicono ‘No guarda, è Cristiano Ronaldo’. Lì sono scoppiato a piangere“. Si prende l’aereo in direzione Madrid. “Sono stato a casa sua, ho conosciuto il figlio e Rio Ferdinand che era lì. Uno dei suoi migliori amici mi aveva preso in simpatia quindi ho avuto modo di stare più tempo. Gli ho fatto vedere la mia reazione quando lo avevo trovato su Fifa e mi ha detto che sono pazzo“. Figurati, aveva anche spaccato un tablet esultando. “Ho vinto la crossbar challenge con tutti i calciatori, anche contro Sergio Ramos, tranne che con Ronaldo. Ci si era impegnato”. Quel video ha cambiato la storia di Youtube Italia.
E poi l’intervista a Ronaldo Il Fenomeno arriva veramente: “Lo vorrei rincontrare per chiedergli scusa. È stata una bella intervista, ma involontariamente ho fatto una gaffe a telecamere spente. Gli ho detto: ‘Sei il mio giocatore preferito’ e lui fa un sorriso enorme, ma io aggiungo ‘il mio preferito su Fifa’. E c’è rimasto malissimo. Per me era un complimento e non ho pensato alla gaffe”. Di grandi campioni ne incontra decine, a volte anche con metodi poco ortodossi. “Ero a Londra per un evento, mi viene a prendere l’autista e mi porta lì, solo che non mi facevano entrare. L’autista mi aveva preso a cuore e ha insistito facendo credere alla sicurezza che fossi una giovane promessa del calcio italiano“. Alla fine ce l’ha fatta. “Ho battuto Hazard a Fifa e ho mangiato insieme ad Aubameyang. C’erano anche Pulisic ed Emre Can e dovevo fingere anche con loro di essere un talento della Roma. Eravamo tutti tranquilli, scherzavamo, tranne Neymar che era in un angolo protetto da tre guardie del corpo. Che poi protetto da chi, dai tuoi colleghi”.
E non è stata l’unica esperienza negativa con il brasiliano. “Dovevo andare a fare un video in Brasile con lui per un torneo organizzato nelle favelas. Faceva una tappa al mese e io dovevo andare alla seconda, avevo già firmato il contratto e mi avevano prenotato i biglietti. Lui era il volto del torneo, va alla prima tappa, rimane due minuti poi prende il jet privato e se ne va. Mi hanno chiamato dall’organizzazione e m’hanno fatto capire che avrei fatto un viaggio a vuoto”.
“Ha un ottimo tiro” non lo urla più, ma oltre dieci anni dopo ora ha la consapevolezza di aver scritto la storia di Youtube Italia grazie al calcio.
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