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Deulofeu: “Più che infortunio, una disabilità. Farò di tutto per tornare a giocare”

Deulofeu, giocatore dell’Udinese (Imago)

Il giocatore spagnolo racconta con grande emozione il suo lungo calvario dopo il grave infortunio

Il futuro? Un’incognita. Speranza? Ancora molta. Prima l’idea del ritiro, poi il ripensamento e la “pazza” idea di tornare a giocare. Questi, gli ultimi due anni e mezzo di Gerard Deulofeu: “Non riesco a giocare da più di due anni e mezzo. Ho avuto un grave infortunio al ginocchio, complicato da un’infezione alla cartilagine. Mi sto allenando e mi sto preparando per tornare, ma non posso darmi delle scadenze. Quello che ho non è un infortunio con tempi di recupero di sei, sette o otto mesi. È molto difficile perché a volte faccio progressi, ma ci sono anche battute d’arresto, e non si sa mai se ce la farò. Ma sono pazzo e non ho intenzione di mollare. Farò di tutto per tornare a giocare”.

Lo spagnolo ha raccontato a Sport ansie e preoccupazioni per una carriera che si è spenta sul più bello il 22 gennaio 2023 durante Sampdoria-Udinese. Tante le domande e i dubbi nella mente di Deulofeu: “Durante tutto questo periodo c’è tempo per tutto, e ho pensato molto a questo. Quello che ho chiaro è che voglio rimanere coinvolto nel mondo del calcio perché questa è la mia vita. Non so se potrò giocare di nuovo, ma so bene che il calcio è la mia vita. È una situazione difficile perché quello di cui soffro è più simile a una disabilità che a un infortunio”.

Nonostante la risoluzione del contratto, oggi Udine e l’Udinese fanno ancora parte del quotidiano di Deulofeu: “Voglio chiarire questo perché quando abbiamo spiegato che io e la società avevamo risolto il contratto, poteva sembrare che fossi rimasto da solo, ma non è andata così. Ho il supporto medico dell’Udinese e mantengo i contatti con Gino Pozzo e lo staff del club. Continuo ad allenarmi presso le loro strutture e con la squadra. Sono molto grato per il trattamento che mi hanno riservato”.

Lo spagnolo è anche tornato sul passato, dall’esperienza con il Milan alla mancata occasione con il Barcellona: “Al Milan stavo andando alla grande. Il Barcellona mi aveva promesso qualcosa che non ha mantenuto. Se avessi avuto un contratto lungo come promesso, sarei rimasto di più. Era molto difficile essere titolare con Messi, Suarez e altri attaccanti, ma mi sono adattato a fare il sostituto e non credo di essermi comportato male. Non mi sono state date molte opportunità e alla fine ho dovuto trovare la mia strada, anche se avrei preferito che il Barcellona fosse stato più paziente con me. Volevo avere successo al Barcellona, ma non è stato così. Mi dispiace di non esserci riuscito, anche se sono orgoglioso della mia carriera professionale. Credo di aver avuto anche delle responsabilità, perché mi è mancata la maturità, soprattutto durante le prime esperienze con la prima squadra”.

Redazione

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