Quattro minuti per tutto. Per vincere
il derby, per sorpassare in classifica la Lazio e lanciarsi
prepotentemente alla rincorsa del vertice. Cobra più che lupo. La
Roma ha aspettato, colpito (due volte) e poi gestito. Perotti su
rigore e Nainggolan con un tiro da fuori. Due stoccate ad inizio
secondo tempo e via. In mezzo il rigore di Immobile, decretato dal
VAR, primo caso in un derby. 2-1 il finale. Una vittoria da squadra matura, conscia
della particolarità della gara, ma saggia a non lasciarsi travolgere
dall’isteria tipica di un derby. L’aveva detto Di Francesco alla
vigilia, “non
è mai una partita come le altre”, ma l’allenatore l’ha gestita da
e alla grande. Attendista il primo tempo, letale ad inizio secondo.
La Lazio dal canto suo ha prima subito il
contraccolpo, poi ha reagito. Anche lei da grande squadra. Derby
d’alta classifica, è così è stato. Bloccato nel primo tempo,
spettacolare nella ripresa. Con due squadre alla ricerca della
vittoria. Per la supremazia cittadina, ma ancora di più per lo
Scudetto. Non è sacrilegio parlarne sia per la Lazio che per la
Roma, il campo questa sera e la classifica parlano chiaro.
Roma terza per una notta, in attesa
dell’Inter ma anche con una partita da recuperare. Quinta vittoria
consecutiva, Chelsea compreso. Un rullo compressore partito dalla
sconfitta con il Napoli e per adesso inarrestabile. Unica nota
dolente, l’astinenza di Dzeko. Un mese senza segnare da quella notte
di Londra. Se ad inizio stagione la Roma era dipendente dal bosniaco,
ora c’è un’intera rosa ad andare in
gol. Con Perotti minimo comun denominatore. Terzo gol consecutivo,
quarto nelle ultime cinque. L’argentino s’è riacceso e la Roma
giallorossa gode. Ora Madrid, mercoledì è già tempo di Champions. C’è un girone da passare e magari da vincere.
La Lazio alla decima partita consecutiva perde l’imbattibilità. Numeri, non fiducia e gioco. I biancocelesti anche questa sera hanno dimostrato la loro forza, mettendo alle corde la Roma per buona parte del secondo tempo. E’ mancato il gol, forse una maggiore cattiveria sotto porta. Ma un derby perso non può cancellare quanto di buono fatto fino ad ora. Inzaghi e i suoi ragazzi sapranno ripartire, fin da giovedì contro il Vitesse. La qualificazione è in cassaforte, servirà solo ricostruire un morale probabilmente a terra.
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