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Derby d’Italia in salsa…British! Quando Juventus-Inter non ha confini

Giornata fredda, domenica. A Londra poi, figuriamoci. Pioggia e vento, però, mancano, e uno spiraglio di sole si staglia in mezzo alle dense, grigie, nuvole della capitale inglese. Più ci si avvicina al centro, più la speranza di vederlo, il sole, svanisce. E, con lei, anche quella di trovare un posto “diverso” per vedere “la” partita. Non una qualunque, ma il Derby d’Italia. Perchè un evento come questo merita una location particolare, diversa, caratteristica.

Juventus-Inter d’oltremanica, la ricetta? Metropolitana, direzione centro. Soho, per la precisione. Vita notturna e un bar, anzi, il bar, di riferimento per gli italiani a Londra. Il nome è tanto banale quanto identificativo: Bar Italia. C’è n’è uno in praticamente ogni città italiana con questo nome, e l’atmosfera che si respira è quella tipica dei bar italiani: odore di caffè (buono), due chiacchiere sul calcio che nella TV appesa al muro viene mandato in onda tutto il giorno.

Calcio, ovviamente, italiano. E se ne parla, eccome, di calcio: Allegri, Pioli, “la” partita. Toscani, napoletani, lombardi, umbri, emiliani: c’è tutta Italia a Soho. Pronta a gustarsi Juventus-Inter, con una birra (italiana, ovviamente) in una mano e l’altra a scattare foto. Perché sì, si sta proprio bene, sarebbe un peccato non immortalare il momento. Nonostante la logistica non sia delle migliori: spazio stretto, strettissimo, e pochi posti a sedere.

Profumo di casa, profumo di Derby d’Italia, profumo di Italia…in salsa British. Un sincero “in bocca al lupo” ai presenti e si parte. Vince la Juventus, decide Cuadrado. Giubilo tra gli juventini, disappunto tra i nerazzurri. Poi l’occhio, poco attento in precedenza, va ammesso, cade su un particolare: le bandiere. Tricolori dappertutto, l’aria di Italia si sente ancora di più. E allora un italiano a Londra può sentirsi comunque a casa, nonostante la distanza, il freddo, la pioggia, e quel sole che troppo spesso manca. Come l’Italia, d’altronde, riunitasi metaforicamente in quel bar dal profumo di caffè, a vedere “la” partita. Un Derby d’Italia vissuto diversamente…in salsa British!

Edoardo Marcarini

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