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Da Clarence a Denzel: c’è un “nuovo Seedorf” per Fonseca

C’è un nuovo Seedorf per Fonseca, ma non è Clarence.

Il Milan di Paulo Fonseca arriva alla vigilia di Natale con qualche luce e tante ombre. I primi mesi dell’allenatore portoghese alla guida dei rossoneri hanno parlato di una squadra dalle molteplici facce.

Una è certamente quella in grado di sconfiggere il Real Madrid di Carlo Ancelotti al “Santiago Bernabeu”, non proprio un’impresa da poco. Altre ancora raccontano di una vittoria nel derby contro l’Inter in un momento complicato e con i precedenti a sfavore.

Eccellenti vittorie seguite da altre poco convincenti, pareggi deludenti e qualche sconfitta. Lo 0-0 contro il Genoa tra i fischi di San Siro, gli 0 punti contro Fiorentina, Parma, Atalanta e Napoli rivelano certe crepe che si sono a mano a mano create nel corso della prima parte di stagione.

Il Milan avrebbe bisogno di un nome importante. Aprendo il libro dei ricordi del club rossonero ne troviamo diversi: da Kakà a Ronaldinho fino a Seedorf. Ecco, Clarence. No, Denzel.

Milan, “riecco” Seedorf

Un nuovo Seedorf per il Milan. Questa volta non si chiama Clarence, ma Denzel. Qualcosa in comune con l’ex numero dieci rossonero c’è però. Denzel è il figlio di Clarence, nato due giorni dopo che il padre ha alzato la Champions League al cielo il 23 maggio del 2007 ad Atene.

Il tempismo decisamente non manca per un ragazzo, classe 2007, che sogna di diventare grande con papà a immagine e somiglianza. Rispetto a Clarence la sua dote preferita è quella dell’inserimento, specialità nella quale è già andato a segno in stagione contro la Roma nell’Under 18 rossonera.

Denzel Seedorf – screen

Il primo allenamento con la prima squadra

Crescere a vista d’occhio. Denzel ne ha fatta parecchia di strada e si è già tolto una bella soddisfazione con il Milan.

Domenica, per la prima volta, si è allenato con la prima squadra agli ordini di Paulo Fonseca. Un piccolo grande traguardo per il piccolo Seedorf che mattoncino dopo mattoncino vuole costruirsi una carriera importante, con papà che lo guarda.

Alessandro Neve

Classe 2003, amante dello sport. Un po' di più del calcio, che ho iniziato a sentire mio fin da piccolino collezionando "disperatamente" le figurine Panini. Oggi studio mediazione linguistica con specializzazione in Sport Management e l'aspirazione di raccontare il pallone è sempre quella di quel bambino

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