Questo sito contribuisce all'audience di

Il modello Ronaldo, l’infortunio e un sogno Mondiale, Demiral: “Parlo sempre con CR7, vogliamo qualificarci per la nostra gente”

Il difensore della Turchia, Merih Demiral
Turchia, Demiral (IMAGO)

Dall’esperienza alla Juventus al presente in Arabia passando per i sogni con la Nazionale: la nostra intervista a Merih Demiral

Il viaggio come metafora di crescita personale. Lo scontro con le novità, con la costante di voler sempre imparare. Il percorso di Demiral racchiude un esempio per la vita, la felicità – paradossale – per un brutto infortunio e un sogno chiamato Mondiale. Ma lì ci arriveremo. Perché il presente del difensore è in Arabia Saudita, precisamente all’Al-Ahli. E come in ogni nuova avventura, si cerca un modello a cui aggrapparsi, dal quale trarre nuove certezze. Per Demiral questo modello si chiama Cristiano Ronaldo (conosciuto ai tempi della Juventus): “Ci sentiamo ancora, siamo a distanza di un’ora in aereo, lui è a Riad e io a Jeddah. Parliamo sempre, per me è un esempio incredibile, perché a 40 anni sta facendo ancora molto bene, ed è difficilissimo” ha raccontato il difensore ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

L’avventura nel campionato arabo inizia proprio con una telefonata a CR7. “Ho parlato con lui prima di venire qua: ti apre un mondo, è proprio un grande uomo oltre che giocatore. Parlo con lui quando vivo momenti difficili, provo a chiedergli cosa ne pensa: per me è un esempio incredibile. Non solo nel calcio, ma anche nella vita grazie alla sua esperienza”.

Il legame con Ronaldo, però, nasce diversi anni prima: i due, come sottolineato in precedenza, condividono lo spogliatoio alla Juventus, dove Demiral gioca due stagioni molto diverse tra loro. A partire dagli allenatori seduti in panchina, vale a dire Maurizio Sarri e Andrea Pirlo: “Mi sono piaciuti tanto entrambi. Con il primo è stato più difficile rimettersi in gioco dopo l’infortunio, ma è comunque andata bene. Sono entrambi buoni allenatori, però diversi: per Pirlo era più difficile, perché ha cominciato la sua carriera da allenatore a un livello troppo alto, ma per me ha fatto comunque bene“.

Con lui ho parlato anche dopo l’esperienza alla Juve, quando è andato in Turchia. Anche Sarri mi piaceva molto soprattutto tatticamente, in allenamento era uno dei migliori: faceva un lavoro incredibile soprattutto con i difensori, perciò per me è stata una grande esperienza”.

Nei due anni passati in bianconero, l’ex Atalanta si confronta anche con Chiesa, a cui Demiral vuole mandare un messaggio chiaro. “Per me Federico è forte, ma adesso non lo sto seguendo molto perché non sta giocando tanto al Liverpool. Per l’Italia è importantissimo. È forte, però non sta giocando ed è difficile eccellere quando non scendi in campo. Se torna in Italia può essere meglio per lui e giocare di più, anche nel suo paese. In nazionale serve Chiesa, è importantissimo. Spero nel meglio per lui”.

Demiral: “Infortunio al crociato? Il momento più difficile, ma ora sono felice”

Con la Juventus, Demiral vince uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa. L’esperienza a Torino, però, gli insegna molto di più. Il difensore ci ha raccontato il suo percorso dopo la rottura del crociato: “È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera. Era troppo difficile perché ero giovane e stavo facendo bene. Ho lavorato tanto mentalmente, in campo e fuori. È stato difficile ma importante per crescere: ho più esperienza e sono più maturo”.

Un episodio che ha segnato una tappa fondamentale per la carriera del difensore, e che lo accompagna anche nel presente: “Per esempio, poco fa nella nostra squadra un giovane si è rotto il crociato. Ne ho parlato con lui perché ho esperienza. Da una parte sono felice che sia successo perché adesso sono più esperto, più calmo”.

Juventus, Merih Demiral
Juventus, Merih Demiral (IMAGO)

“Montella ha cambiato tutto, ora siamo una grande squadra”

Ricordate la metafora del viaggio? Turchia, Portogallo, Italia, Arabia Saudita e… ancora Turchia, una costante del suo cammino. Già, perché il legame di Demiral con la Nazionale è stretto e saldo, con un occhio puntato anche verso i più giovani. Uno in particolare. Qualche indizio? Gioca nella Juventus e indossa la maglia numero dieci. “Yildiz è fortissimo, lavora sempre bene e mi piace tanto anche come persona. È giovane ma con grande esperienza. Un talento straordinario – e aggiunge – . Non essendo cresciuto in Turchia ma in Germania ha anche una mentalità differente. Sta facendo molto bene, speriamo possa diventare come Del Piero e che faccia sempre meglio”.

Nella sua esperienza con la Nazionale turca, il difensore ha incontrato un altro cambiamento decisivo. Ma questa volta in panchina. “Da quando Montella è arrivato è cambiato tutto, sono felice di lavorare con lui. Ci riesce a far essere sempre organizzati al meglio nonostante in Nazionale sia difficile visto che ci alleniamo poco insieme”.

Nel percorso di Demiral ci sono ancora tante pagine da scrivere, ma il difensore ha già in mente il suo prossimo capitolo. “Speriamo di andare al Mondiale perché la nostra gente ci tiene tantissimo e non ci qualifichiamo da troppo tempo. Ora siamo una grande squadra, ci sono giocatori come Çalhanoğlu, Yildiz, Guler e non solo. Stiamo facendo bene, speriamo di ottenere la qualificazione al Mondiale perché è troppo importante”. Con la solita voglia di imparare, una tappa alla volta: il viaggio di Demiral continua.

A cura di Alessandro Mammana, Andrea Gratissi, Davide Balestra, Stefano Barollo e Alessandro Gotter