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Dembelé racconta la leadership di Donnarumma: “La sua lettera ci ha fatto venire la pelle d’oca”

PSG, Gianluigi Donnarumma (Imago)

Il racconto di Dembelé sulla lettera di Donnarumma ai compagni prima della finale di Champions League

A due settimana dalla vittoria della Champions League del Paris Saint-Germain, il grande protagonista della stagione dei parigini, Ousmane Dembelé, ha raccontato un interessante retroscena in un’intervista a L’Equipe.

Racconto che riguarda l’italiano Gianluigi Donnarumma, numero 1 parigino e sempre più leader anche nello spogliatoio della squadra di Luis Enrique.

Il portiere, nel viaggio in pullman prima della finale contro l’Inter, ha motivato i compagni leggendo una lettera speciale: “Prima della finale ha scritto alcune parole di sostegno per quello che abbiamo fatto in questa stagione.

Eravamo motivati, ma dopo ancora di più. Ci ha fatto venire la pelle d’oca, è stato pazzesco“. Altra dimostrazione dell’importanza di Donnarumma, che incontrerà il PSG per parlare del rinnovo.

Dembelé spiega la sua crescita: “Ho cambiato molte cose nella mia vita quotidiana”

Dembelé, serissimo candidato al Pallone d’Oro, nella sua seconda stagione al PSG ha vissuto l’annata migliore della carriera, da lui stesso spiegata così: “Ho cambiato molte cose nella mia vita quotidiana. Dentro e fuori dal campo, con il mio preparatore atletico e i fisioterapisti. Mi ha permesso di giocare molto meglio, soprattutto negli ultimi due anni“.

Questo dopo gli anni al Barcellona in cui era stato criticato per la sua condotta fuori dal campo: “Sono un po’ più professionale. Lo ero prima, ma ora lo sono ancora di più. Ora, anche nei miei giorni liberi, mi piace andare al centro di allenamento, recuperare e lavorare con i fisioterapisti. Gioco davanti. Lo sforzo non è lo stesso. Quando arrivi davanti alla porta, sei un po’ più fresco. A volte, devi solo concludere, segnare un gran gol, come si dice, e questa cosa mi piace molto“.

Ousmane Dembélé, PSG (imago)

“Luis Enrique ci ha detto di goderci la finale”

Dembelé ha parlato dell’altro grande volto del successo del PSG, Luis Enrique, già al secondo triplete in carriera: “Dice che il calcio non è guerra, è pur sempre un gioco, e che dobbiamo controllare le nostre emozioni. Ci chiede di non essere al 200%, ma al 100%. Dobbiamo essere motivati, ma non troppo“.

E prima la finale, la richiesta dell’allenatore è stata la seguente: “Ci ha anche detto di godercela perché sono momenti che potremmo non rivivere mai più nella nostra carriera. Dobbiamo goderceli“.

 

Redazione

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