Felipe Anderson l’ha “twettato” una
volta sola ma avrebbe voluto vederlo dal vivo: “Immobile, che giocatore!”.
Emotion d’applausi, peccato per quel problemino lì. All’inguine. Stara fuori per un po’ e non potrà godersi un super-Ciro. Nani, invece,
era in tribuna e l’ha visto da vicino. Sbalordito, entusiasta, felice. Proprio
come anticipato in conferenza: “Immobile? E’ davvero fantastico”. Pensierino fisso: “Sai gli
assist?” Ci sarà occasione. Meglio i gol per Ciro, tris d’assi tirato fuori un po’ così, in un
pomeriggio strano. Atipico. Nubifragio su Roma, gara in bilico e viabilità
compromessa: “Se gioca? Nun se gioca?”. Romani infuriati, ma alla fine tutti in campo. E Immobile ne
fa tre da bomber vero, in formissima.
Prima tripletta con la maglia
della Lazio e quarta rete contro il Milan. Lui, Ciro. Ciruzzo. L’uomo social,
il personaggio, il marito, il padre, il Fifa-addicted, quello che stava per andare all’Inter: “Non
erano del tutto convinti – raccontò Danilo Pagni – e alla fine lo prese la
Juventus”. Pescara, Torino, il Mondiale e le avventure all’estero. Male male. I
tedeschi “sono freddi”. Mentre a Siviglia “qualcosa non va”. Alla fine, dopo
una lunga trattativa, va alla Lazio per circa 8 milioni. Un affarone: “L’ho
voluto io, sta ripagando la mia fiducia”. Inzaghi style, uno che ci sa fare. Soprannome? Valorizzatore: tant’è che nel finale manda in campo anche Luiz Felipe, un classe ’97 tenuto in rosa per aver impressionato nel ritiro. Un signore, poi: “Biglia con me è stato splendido, gli auguro il meglio”. E mentre l’Olimpico fischia l’argentino lui non si impressiona, forse gli dispiace pure. Guai a toccargli i suoi ragazzi. Soprattutto Immobile. Ci pensa sempre lui, dalla Lazio alla Nazionale: sua la rete
contro l’Israele, sua la doppietta in Supercoppa con la Juve, suo il gol al
Chievo. Avvio da star con 7 reti. Suo, infine, l’assist del 4-1 per Luis Alberto da San Josè, uno che
forse meriterebbe un pezzo a parte. Breve parentesi: l’anno scorso non
giocava mai, Inzaghi l’ha recuperato piano piano facendolo giocare anche da
regista. Metamorfosi d’autore. Tecnica, sacrificio, qualità: “E’ l’acquisto dell’estate”. Spielberg diresse “Prova a Prendermi” con Leo
protagonista, Luis Alberto segna e manda un bel messaggio a Inzaghi: “Prova a
togliermi, adesso”. Chapeau. Il solito capolavoro. La solita Lazio.
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