“Da allenatore italiano gli devo essere grato: è stato davvero un riferimento“. Carlo Ancelotti, in Europa, non sarà mai un avversario come gli altri e Roberto De Zerbi lo sa bene.
Questa sera il suo Shakhtar proverà a fronteggiare il gigante Real, in una sfida che potrebbe già indirizzare le sorti del girone D.
I due si sono inseguiti a lungo, ma si sono affrontati solo 3 volte nella propria carriera, quando Carletto allenava il Napoli: il Sassuolo di De Zerbi ha raccolto solo un punto in quel triplo confronto.
Troppo giovane RDZ per affrontarlo ai tempi del Milan, dove però i due hanno radici comuni. Mentre Ancelotti si ritirava dal calcio giocato nel 1993, un giovane De Zerbi sognava di vestire quella maglia, riuscendoci qualche stagione più tardi. Tra ’95 e ’98 l’ex centrocampista ha giocato proprio nelle giovanili rossonere: ancora una volta, troppo poco per avere l’onore di allenarsi con Carletto, arrivato su quella panchina nel 2001.
È la sfida tra due generazioni, ma solo sul campo: fuori, i messaggi non possono che essere di stima reciproca. In primis da De Zerbi ad Ancelotti, un modello di calcio per Roberto: “Ancelotti è una figura importante, non solo perché è un vincente. È sempre stato avanti. Ha sempre premiato la qualità dei giocatori”.
Un apripista, un precursore di quelle idee oggi tanto ricercate (e messe in pratica) da RDZ. “Le sue squadre hanno una grande personalità e giocano molto bene”: parola di Carlo Ancelotti.
Sarà Pyatov contro Courtois, Pedrinho contro Benzema, in una delle più classiche sfide tra Davide e Golia. I fari, però, sono puntati a bordocampo: la sfida nella sfida sarà RDZ contro Carletto. Un incontro tutto italiano in Champions League.
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