A chi gli chiedeva se avesse qualche rimpianto per non aver giocato in altre squadre, dove probabilmente avrebbe vinto e guadagnato di più, Daniele De Rossi rispondeva in maniera netta e senza giri di parole: “Ho solo un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”.
Il rimpianto di De Rossi, però, è durato solo qualche anno e ora sta per trasformarsi in un sogno. L’ex capitano giallorosso è infatti pronto a iniziare la sua seconda carriera alla Roma, ma questa volta da allenatore.
Esonerato Mourinho, i Friedkin hanno affidato la panchina della Roma a Daniele De Rossi. L’ex centrocampista si prepara quindi a vivere la sua prima avventura da allenatore in Serie A e avrà il compito di risollevare la Roma.
Un compito non facile, al quale si aggiunge una difficoltà ulteriore: raccogliere l’eredità di José Mourinho. Sostituire l’allenatore portoghese non sarà semplice, visto il forte rapporto che si è creato tra lui e i tifosi romanisti e la sua storia. Chiaramente, De Rossi non può competere con Mourinho in termini di trofei vinti da allenatore, essendo solo all’inizio della sua carriera, ma può senza dubbio dire la sua nel legame con la Roma e i suoi tifosi.
De Rossi ha giocato quasi venti anni nella Roma, con cui ha totalizzato più di 600 presenze e vinto tre trofei. Per i tifosi giallorossi è sempre stato un simbolo e per il suo atteggiamento è stato definito un tifoso in campo dalla Curva con un iconico striscione: “Con la mentalità di un ultras in campo Daniele De Rossi il nostro vanto!”. Un legame indissolubile, dimostrato anche dalle parole dello stesso De Rossi nel 2018: “Io sono proprietà dei tifosi della Roma”.
De Rossi, inoltre, ha già raccolto un’eredità pesante nella sua carriera da giocatore e, anche per questo, sembra la persona più indicata a prendere il posto di Mourinho. Dopo anni da “Capitan Futuro”, nel 2017 l’ex centrocampista è diventato il capitano della Roma, ricevendo la fascia da Francesco Totti. Guidare la Roma dopo Totti sembrava un compito impossibile e solo una persona con la personalità e il carisma di De Rossi avrebbe potuto farcela. Dopo essere riuscito a prendere il posto di Totti, De Rossi è ora pronto a prendere quello di Mourinho.
L’ex numero 16 torna a Roma in un momento delicato e con un compito complicato, ma anche nelle situazioni avverse De Rossi è sempre stato convinto del suo amore per la Roma, come raccontato da lui stesso dopo lo storico 3-0 in Champions League contro il Barcellona: “I tifosi oggi sono orgogliosi, ma io dico che bisogna essere sempre orgogliosi di essere romanisti. Anche quando si perde 7-1, io lo sono sempre”.
Su una cosa i tifosi della Roma possono star tranquilli: De Rossi darà tutto sulla panchina giallorossa, proprio come ha sempre fatto in campo. Ora che anche l’unico rimpianto di De Rossi è svanito, l’ex capitano lavorerà duramente per non averne neanche da allenatore della Roma.
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