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Roma, De Rossi: “Il derby non porta conseguenze normali. Dobbiamo restare lucidi”

È la vigilia del Derby della Capitale: Roma e Lazio si preparano ad affrontarsi per la 183esima volta in partite ufficiali. Entrambe le squadre si giocano tanto: i giallorossi puntano ancora a un piazzamento in zona Champions League, i biancocelesti devono rimontare in classifica dopo l’arrivo di Igor Tudor. L’allenatore della Roma Daniele De Rossi parla in conferenza stampa alla vigilia del match.

Roma-Lazio, la conferenza stampa di De Rossi alla vigilia

Daniele De Rossi ha aperto la conferenza stampa parlando dei derby vissuti da calciatore: “Da allenatore onestamente il derby cambia. Oggi però, anche grazie all’età, mi sento emozionato ma tranquillo. I ragazzi sono sereni e lavorano forte. Ci sono state tante notti fantastiche, in oltre vent’anni ci sono tanti ricordi, sia positivi che negativi. Ricordo il primo derby, a fine partita pensavo di essere l’uomo più felice del mondo. Ero un ragazzo di venti anni, sono ricordi ed emozioni che non ti dimentichi. Per i primi anni era la prima partita in cui scendevo in campo teso. Poi ho cominciato a giocarli, ma nei primi quattro ero molto teso. Per i derby si deve preparare tutto, dalla testa alle gambe, sapendo che è una partita che non porta conseguenze normali. C’è nei ragazzi una voglia di rivalsa guardando anche i numeri degli ultimi derby. Dobbiamo rimanere lucidi, la Lazio è una squadra molto forte”.

 

 L’allenatore ha parlato anche dell’ultima partita contro il Lecce e del futuro: “E’ forse la peggiore partita fatta. In tutte le partite i gol non si fanno con un reparto, ma con una squadra. Quando abbiamo fatto delle belle vittorie abbiamo attaccato sempre in undici. Futuro? Abbiamo parlato spesso del futuro a breve termine della Roma e del futuro di questo campinato. La sosta ci è servita per far quadrare i conti per quanto riguarda il futuro più importante, quella da qui a due mesi”.

  

 

 Successivamente, De Rossi è tornato a parlare del gioco della Lazio. “Tudor ha una sua filosofia, sicuramente starà cercando di trasmetterla. Non troveremo una squadra che giocherà per novanta minuti come giocava il Verona, ma stiamo preparando tatticamente quella che, secondo noi, sarà la strada che prenderà la partita di Tudor. Siamo entrambi subentrati e abbiamo fatto pochi allenamenti veri e propri, lui meno di me. Ho grande stima nei suoi confronti, ha un’idea precisa ed è cresciuto tra allenatori che seguono la corrente di Gasperini. Nonostante questo sa adattarsi alla squadra che trova. Con lui ho un buon rapporto”.

  

 

 De Rossi ha parlato anche del suo approccio con gli arbitri: “Non ho una strategia, non posso allenare gli arbitri. Quando capita quello che è successo a Lecce per me è chiaramente un danno. Certe volte si può analizzare, certe meno. Magari non vuoi che i giocatori pensino che sia colpa dell’arbitro per non tralasciare altri errori. Ci vuole un discorso sano, cerco di protestare in base all’evidenza. In questo caso avevamo ragione, poi oggi con i tablet vedi tutto. Mi fermo a questo punto però, in società affrontiamo anche questo argomento. Dovrebbero far unire allenatori e arbitri pe creare un regolamento che non abbia zone d’ombra”.

Infine, De Rossi ha concluso parlando della gestione dei giocatori: “Nei primi due mesi che ho fatto ho gestito solamente i giocatori che rientravano dagli infortuni. Per il resto, ho spremuto abbastanza anche Dybala. La nostra gestione è prima della partita, in vista del rientro in campo. I ragazzi sono grandi e sanno quando è il momento di prendere una determinata scelta. Abbiamo fiducia anche nei calciatori che sono pronti a subentrare”.

Redazione

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