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Palermo, ricordi De Melo? Dal vecchio intrigo di mercato con il Parma a cuore della nuova Chape

Come spesso accade, per meteore passate dal nostro campionato senza lasciare grandi impronte, la domanda è sempre la stessa: ve lo ricordate? Oppure: che fine ha fatto? Quesiti che tuttavia, almeno stavolta, si mischiano ad una situazione quantomai particolare e che nessuno avrebbe mai voluto vivere: una squadra da ricostruire totalmente, dopo la tragedia aerea del novembre scorso, e vecchi e nuovi volti pronti a vestire una maglia speciale. Tutti uniti per far rinascere sportivamente, oltre a chi è diventato campione per l’eternità, un club ormai entrato nel cuore di tutti: la Chapecoense.

Tra loro, ci sarà (quasi) certamente anche Tulio De Melo. Ed eccolo, il classico punto di domanda che ritorna d’attualità: vi dice nulla il suo nome? Nessun dubbio per gli esperti o gli appassionati di mercato, in quello che figurò come un vero e proprio intrigo: piccolo assist, invece, per chi ha la memoria un po’ più corta. Basta tornare al lontano 2008, quando dopo essersi messo notevolmente in mostra agli occhi del calcio europeo con la maglia del Le Mans l’attaccante brasiliano decise di firmare (prossimo alla scadenza) un precontratto con Palermo…e Parma. Situazione più che confusa, di fronte a continui tira e molla tra le due società, che avrebbe poi visto De Melo vestire la maglia rosanero, con l’allora società del presidente Ghirardi decisa a defilarsi in maniera definitiva.

Mezzi fisici notevoli, 1,93 di inusuale agilità e senso del gol e la generale sensazione che, dopo la partenza di Amauri, Zamparini potesse aver trovato il bomber ideale per il suo attacco. Eppure, nonostante una delle trattative più pazze e particolari di sempre, la parentesi rosanero di De Melo durò poco più di un mese: tempo di posare per i primi scatti con sciarpa e bandiera del Palermo al “Barbera”, poi di giocare la prima gara ufficiale in Coppa Italia (persa contro il Ravenna), senza mai avere davvero il tempo di mostrare le proprie potenzialità di fronte allo sguardo curioso del nostro calcio. A fine agosto, per motivi mai definitivamente resi noti, De Melo sarebbe ritornato immediatamente in Ligue1, stavolta con la maglia del Lille e con un discreto avvenire alle porte: titolo di Campione di Francia e Coppa di Francia conquistate, due stagioni più tardi, con Rudi Garcia in panchina, insieme a uno scatenato Moussa Sow nel duo d’attacco.

Dopo 10 anni di Europa, girovagando anche tra Evian e Valladolid, ecco il ritorno in Brasile, proprio alla Chapecoense. Squadra pronta a riaccoglierlo un anno dopo quella breve parentesi, risvegliatasi da un tremendo schianto con una Copa Sudamericana in più, ma un grande sorriso quasi completamente cancellato. Quello che De Melo, con pazienza e con l’aiuto di tanti altri elementi pronti a ricostruire tutto da capo, vorrebbe riportare all’Arena Condà: manca ancora il nero su bianco, come ammesso dalla dirigenza del club, ma stavolta sarà impossibile finire in qualsiasi tipo di intrigo contrattuale. Al cuore non si comanda, dopotutto: “Non lascerò morire ancora questa squadra“. E la voglia di riabbracciare la Chapecoense e i pochi ex compagni sopravvissuti ad una tragedia enorme, finalmente, prevarrà sopra a qualsiasi altra cosa.

Simone Nobilini

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