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Napoli, De Laurentiis: “La debolezza degli arbitri quest’anno parla da sola”

L’Inter vince la Supercoppa italiana 2023 grazie al gol in extremis di Lautaro Martinez, andato a segno nei minuti di recupero. Sconfitta amara per un Napoli che è riuscito a rimanere in partita per quasi tutta la partita nonostante l’espulsione di Simeone al 60′. Nel post partita, l’allenatore azzurro Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset.

Napoli-Inter, l’intervista post partita di De Laurentiis

Sulla prestazione De Laurentiis ha dichiarato: “Noi siamo in pieno mercato, abbiamo già fatto tre acquisti di cui uno sta giocando, due sono venuti proprio qui negli ultimi due giorni e quindi non erano utilizzabili. Altri due sono in entrata, quindi è un Napoli ancora in fieri. Onore al merito a chi vince, perché non bisogna mai dare addosso a chi vince, il calcio è anche casualità. Però devo dire che ho visto un Napoli in crescita, perché nonostante essere rimasti in 10, tutte le assenze e come ho già detto un Napoli in fieri, ho visto un Napoli che ha dato filo da torcere a un’Inter che mi è risultata abbastanza imprecisa. Poi il pallone quando va in rete va in rete e uno non può recriminare nulla”.

Dopodiché il presidente del Napoli ha commentato la nuova formula della competizione: All’inizio, 4-5 mesi fa, io ho anche contrastato questa Supercoppa, perché per me i tifosi meritano soprattutto di esaltare il campionato nazionale. E quando si gioca troppo non si possono addizionare delle ulteriori competizioni, per di più anche fuori dall’Italia, per cui c’è stata anche una dovuta rimostranza dei tifosi di tutte e quattro le squadre. Credo che dall’anno prossimo, con l’aumento delle partite che la UEFA ha già imposto in tutte le competizioni europee, questa Supercoppa non debba più aver ragione di esistere. Dicevo che quello che mi ha colpito moltissimo è l’aver scoperto un paese, l’Arabia, con una crescita straordinaria, potentissima, che non vedremo negli anni, ma nei mesi. E quindi questa straordinaria democratizzazione di un paese che credevamo chiuso su se stesso e invece è apertissimo e che diventerà, guerre permettendo, la centralità del nuovo mondo esplosivo di una commercialità incredibile.

Continua De Laurentiis: “Sono formidabili, ho visto per esempio un luogo incredibile che annebbia Disneyland. Hanno 100.000 gru in piedi per costruire un nuovo paese, una nuova era, che darà filo da torcere a tutti i quanti. Che poi il calcio qui è un po’ lo specchietto per le allodole proprio per rilanciare il paese e fare da attrazione. Sono molto furbi e intelligenti, del resto sono arabi, perché usano il calcio come se fosse una specie di superspot per attrarre. Nel 2030 qui ci saranno i famosi campionati, quindi ce ne sarà ancora di più di promozione e pubblicità. Ma non bisognerà aspettare il 2030, perché secondo me come ho detto di 6 mesi in 6 mesi, da Riad a Gedda questi costruiranno l’inverosimile.

Infine il presidente ha toccato il tema del metro arbitrale: A me dispiace per Rocchi, perché sta vivendo una specie di incubo. La debolezza quest’anno degli arbitri non nei confronti del Napoli, ma di tutte le squadre, parla da sola. Infatti mi dispiaceva per Rocchi, con il quale io mi sono intrattenuto questa sera prima della partita, perché dicevo chissà quale ulteriore imbarazzo proverà il povero Rocchi in questo momento. Quando si fa una competizione, per quanto essa deve rimanere tale, è anche una festa. Noi siamo in Arabia, così come loro usano noi per promuovere loro stessi, noi dovevamo promuovere noi stessi all’insegna di un calcio spettacolare e se tu mi riduci in 10 il calcio non diventa più spettacolare.

“Poi sbaglio io magari a non fare le sostituzioni in tempo, ma qui c’è un’altra tormentata problematica, è che la Lega purtroppo in Italia non funziona. Hanno cambiato anche i regolamenti, per cui tutte le ammonizioni, tutte le varie espulsioni, le paghiamo in campionato. Quindi questa Supercoppa, che conta molto poco, in realtà finisce per condizionare anche l’andamento possibile di un campionato, pensate quante storture. La Lega, che è l’associazione delle imprese di calcio, è nemica delle imprese stesse”.

Redazione

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