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Bari, De Laurentiis: “Mi prendo le responsabilità per quest’anno. Obiettivo i playoff”

Si volta pagina in quel di Bari. Si è tenuta la conferenza stampa del presidente Luigi De Laurentiis che ha avuto la possibilità di presentare i due nuovi arrivi, Giuseppe Magalini e Moreno Longo, rispettivamente nuovo ds e nuovo allenatore del club biancorosso. Presente anche l’ormai ex capitano Valerio Di Cesare nelle vesti del suo nuovo ruolo da vice direttore sportivo.

Tanti discorsi affrontati, con il presidente del Bari che è tornato sul tema più caldo degli ultimi mesi: “Multiproprietà? La stagione precedente a quella appena terminata abbiamo sfiorato la Serie A. Noi allestiremo ancora una volta una squadra competitiva, non esiste vivacchiare”.

 

Bari, Luigi De Laurentiis torna sulle dichiarazioni di papà Aurelio: “Spese parole infelici”

Mesi complicati alle spalle, una salvezza raggiunta con un sorpasso all’ultima curva nella finale playout contro la Ternana dello scorso 23 maggio. Luigi De Laurentiis ancora una volta ha voluto prendere pubblicamente le distanze dalle dichiarazioni di papà Aurelio, che pochi mesi fa aveva definito quella barese come la seconda squadra del Napoli, per mettere a tacere le polemiche: Le parole di mio padre hanno fatto male anche a me. Che mio padre possa dire delle c*****e, credo che ormai sia chiaro a tutti.  Ha avuto delle uscite infelici. Ma bisogna anche sottolineare che la nostra famiglia qui ha investito tanto denaro. Questa società 6 anni fa è fallita, con noi questa possibilità non c’è, nonostante alcune parole dette in senato da mio padre senza riflettere“.

 

Poi il presidente è tornato sulle grandi difficoltà incontrate nella scorsa stagione: Questo è stato un anno pieno di errori e di sfortuna. Io me ne prendo le piene responsabilità. Dopo quella finale playout, ho pianto con tutti i miei collaboratori. Da quel giorno si è ricreato subito grande entusiasmo per ripartire, e lo abbiamo fatto”.

Il patron biancorosso ha poi continuato: “Io e mio padre siamo due imprenditori privati che hanno creduto in due brand separati e distinti. Io rimarrò qui, cercando di costruire un Bari sempre più solido. Obiettivi stagionali? Dobbiamo essere realisti: sono i playoff. Raggiungiamoli e poi ce la giochiamo con tutti“.

 

Bari, si riparte dal tandem Magalini-Longo

Durante la conferenza sono stati presentati i nuovi due protagonisti del nuovo corso biancorosso: Giuseppe Magalini e Moreno Longo. Il primo, arrivato in città negli scorsi giorni dopo una lunga trattativa con il Catanzaro per la rescissione immediata del contratto, ha parlato così alla piazza di Bari: “Sono molto contento di essere qui. Voglio darmi da fare. La scelta di Bari? Ho visto negli occhi del presidente tanta voglia di rivalsa, mi sento fortunato a essere stato chiamato. Valerio?  Contento che sia al mio fianco, potrà sicuramente darmi una grossa mano. Moreno Longo? Lo conosco da anni, so i valori umani e tecnici di questo allenatore: è la figura giusta per il Bari“.

Il nuovo direttore sportivo ha poi continuato: Ripartiremo da alcuni elementi forti già presenti in rosa, ma la squadra va completata in ogni reparto. Vogliamo giocatori funzionali, che siano pronti per fare subito bene perché ci chiamiamo Bari e non abbiamo tempo da perdere. Cercheremo poi di inserire nel gruppo anche dei ragazzi giovani”.

 

Voce anche al nuovo allenatore Moreno Longo che ha svelato il suo attaccamento nei confronti di questo club anche in virtù delle radici che legano la sua famiglia alla città: Scegliere Bari è stato molto semplice. Ho risposto ad una call dicendo “Bari non si può rifiutare”. Parliamo di una piazza incredibile che trasmette adrenalina, basti vedere quanta gente porta allo stadio. Voglio ricreare quell’entusiasmo che solo questa città ti può dare. Sono molto legato a questa terra, mia mamma è barese e venire qui è sempre stato nei miei pensieri”.

 

Longo si è poi espresso anche sui concetti tattici che caratterizzeranno il Bari del futuro: Voglio una squadra che non speculi, che sia coesa e punti sempre alla vittoria. Possiamo parlare di moduli, numeri e cose varie, ma prima di tutto servono gli uomini, che devono avere rispetto della maglia che indossano. Bisogna creare una squadra dal punto di vista umano. Io vivo di risultati e di fatti, non voglio fare proclami”.

Andrea Dellenoci

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