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De Ketelaere: “Il mio grande desiderio era venire al Milan. Spero di portare successi”

Il Milan accoglie Charles De Ketelaere. Dopo l’annuncio ufficiale arrivato nei giorni scorsi, il trequartista belga si presenta in conferenza stampa.

Il classe 2001, che ha già rilasciato le prime parole in un’intervista, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti a Milanello. “Le ultime settimane sono state molte intense e difficili, sapete tutti come sono andate. I due club hanno trattato, ho espresso ai miei agenti il grande desiderio di venire al Milan. Per me è stato difficile, ho dovuto cedere qualcosa, ma la cosa più importante era arrivare qui”.

 

 

Milan, De Ketelaere: “Qui per il grande lavoro con i giovani”

Charles De Ketelaere ha poi proseguito. “Il grande lavoro che fa il Milan con i giovani ha influenzato la mia scelta. Ho visto come sono cresciuti bene i giovani talenti e come il team si sia rafforzato dando opportunità ai giovani. Anche io spero di avere le mie chance qui”. Poi sul paragone con Kaka: “È stato un giocatore fantastico, ho visto molti suoi video. Ho le mie caratteristiche, spero di portare i successi che lui ha portato al Milan“.

Il giovane trequartista ha poi parlato delle differenze rispetto al Belgio: “Mi piace l’aspetto passionale dei tifosi. Devo adattarmi ad un livello più elevato rispetto al Belgio. Le differenze sono tante, anche il clima è diverso. A Milanello sono rimasto sorpreso dall’intensità del lavoro e degli allenamenti. Qui si capisce come sono riusciti a diventare Campioni d’Italia. C’è tanto coinvolgimento“.

 

“Sono un trequartista offensivo”

Charles De Ketelaere ha poi parlato della sua posizione ideale in campo: “Credo di avere delle buone qualità tecniche: buon tocco, sono capace di abbassarmi, fare assist e di dare una mano nella finalizzazione. Sono stato impiegato in varie posizioni, ma mi piace di più quella offensiva: sono un trequartista offensivo, prediligo essere un trequartista, anche un 9″.

 

Trequartista, come i grandi della storia del Milan: “La tradizione e la storia sono innegabili, ma è importante concentrarsi sul futuro. La dirigenza guarda a questo e io voglio esserne parte e dare il mio massimo contributo. Le leggende restano leggende, poi direte voi come io potrò rapportarmi a loro”.

 

Redazione

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