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Danilo: “Difficilissimo lasciare l’Europa. Ancelotti? Avrà molta pressione per i risultati”

Danilo, Flamengo (Imago)

Le parole dell’ex difensore bianconero Da Silva Danilo che ha commentato l’arrivo di Ancelotti sulla panchina brasiliana e l’addio alla Juventus.

L’addio alla Juventus sofferto, l’arrivo al Flamengo e il pensiero su Ancelotti, nuovo ct del “suo” Brasile. Parliamo di Danilo che ha vissuto dei mesi particolari e ne ha parlato così a Romario TV.

Il brasiliano ha iniziato dicendo: “Per quanto riguarda la sua storia da allenatore, per i titoli conquistati, per il rispetto che si è guadagnato, non c’è nulla da dire. Parlando di rispetto, credo che riuscirà a recuperare parte del rispetto che la selezione brasiliana ha perso negli ultimi tempi. Avere una figura come Ancelotti ti dà un rispetto maggiore”.

Danilo ha sottolineato:Ma credo che ci sarà molta pressione su di lui per i risultati, e forse questo toglierà un po’ di pressione ai giocatori. Noi, in quanto giocatori, dobbiamo anche pensare che l’allenatore è un top, sa quello che fa e dobbiamo darci da fare. Perché abbiamo già cambiato allenatore varie volte e le cose non sono migliorate”.

Di seguito le sue parole.

Carlo Ancelotti, CT del Brasile (Imago)

Tra Brasile, Flamengo e Juventus: le parole di Danilo

Danilo ha dichiarato: “Voglio essere a disposizione della Nazionale, devo lavorare bene qui al Flamengo, non ci sono posti garantiti e questo è positivo perché ci obbliga a dare il massimo. Voglio far parte di questo nuovo inizio perché sento orgoglio e sento che ho ancora un ruolo da svolgere. Quando sono andato via dalla Juventus, avevo pochissime opzioni in termini di grandezza e di qualcosa che mi emozionasse davvero.

L’ex difensore della Juventus ha proseguito: “Ho riflettuto molto, è stato difficilissimo lasciare l’Europa, ma ciò che mi emozionava davvero era giocare nel Flamengo. Tifo per il Flamengo fin da bambino, la mia famiglia impazziva. Se non fossi tornato adesso, non avrei più avuto l’occasione di essere a un livello in cui possa davvero aiutare in campo. È stata una decisione difficile, ha richiesto tempo, ma è stata la scelta migliore”.

Alessandro Neve

Classe 2003, amante dello sport. Un po' di più del calcio, che ho iniziato a sentire mio fin da piccolino collezionando "disperatamente" le figurine Panini. Oggi studio mediazione linguistica con specializzazione in Sport Management e l'aspirazione di raccontare il pallone è sempre quella di quel bambino

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