Chi è Comolli, il dirigente del Moneyball scelto dalla Juventus

Chi è Damien Comolli, il presidente del Tolosa osservato dalla Juventus
La Juventus guarda alla prossima stagione, con valutazioni che non si limitano al campo e alla panchina. La rivoluzione bianconera passerà anche dall’area dirigenziale, con Francesco Calvo che saluterà e Giorgio Chiellini che avrà un ruolo più operativo.
Ma ci saranno altre novità, con la proprietà che sta guardando intorno. In primis tornerà una vecchia conoscenza come Matteo Tognozzi. L’altro nuovo volto sarà invece quello di Damien Comolli, in arrivo dalla Francia.
Il cinquantaduenne francese opera nel mondo del calcio sin da quando era giovanissimo e da cinque anni era presidente del Tolosa (da cui si è appena dimesso), club di proprietà di Red Bird, società proprietaria anche del Milan, a cui era stato accostato ormai un anno fa.
Un passato tra campo e scrivania, alcuni colpi illustri e un approccio ultra moderno, basato sullo studio di numeri e dati: ecco perché la Juventus lo ha voluto in dirigenza.
Da allenatore a presidente: la sua parabola
Il percorso di Comolli nel calcio parte da lontano e in più di 30 anni lo ha visto ricoprire ruoli diversi. A soli 20 anni inizia come allenatore nelle giovanili del Monaco. Un primo passo di una carriera che però non lo porterà mai alla guida di una squadra dalla panchina. Presto il suo “ufficio” diventano gli stadi in giro per l’Europa, nel ruolo di osservatore dell’Arsenal tra 1996 e 2004. A quel punto ecco un ulteriore passo avanti, nelle vesti di direttore sportivo, ricoperte con Saint-Etienne, Tottenham, Liverpool e Fenerbahce.
Nel 2020 l’ultimo step della sua metamorfosi professionale, spostandosi del tutto dal campo alla scrivania, diventando presidente del Tolosa. Oltre alle tante esperienze alle spalle, nel suo curriculum spiccano due super colpi di mercato: l’acquisto di Modric dalla Dinamo Zagabria ai tempi del Tottenham e quello di Suarez dall’Ajax al Liverpool. Acquisti che dimostrano profonda competenza anche dal punto di vista sportivo oltre che manageriale. Poteva andare al Milan un anno fa, ora queste qualità hanno convinto la Juventus.
L’approccio Moneyball: il metodo Comolli
Comolli, inoltre, è stato tra i primi in Europa a portare l’approccio Moneyball, ispirato al baseball e basato sull’analisi statistica dei calciatori per scovare talenti. Proprio sui giovani ha incentrato negli anni il suo modus operandi, cercando giocatori a basso costo per poi creare possibilità di rivendita a cifre ben superiori.
Due esempi di questo lavoro sono due conoscenze del calcio italiano come Elmas e Muriqi, venduti rispettivamente a Napoli e Lazio quando era al Fenerbahce, con due plusvalenze record per il club turco. Una filosofia chiara, da lui stesso spiegata in passato: “La mia ossessione è trovare un vantaggio competitivo sul mercato, e si ottiene solo usando i numeri”. Un metodo ricorrente e che ha pagato nelle sue precedenti esperienze. Ora lo conosceremo anche in Italia.