Testa alta, sguardo fiero, l’emozione del ritorno in campo dopo mesi d’agonia. Anzi, anni. Kevin Strootman is back, 376 giorni dopo. Contro la Fiorentina l’ultima partita, il 25 gennaio del 2015. Poi uno scontro, i soliti problemi al ginocchio e l’ennesimo stop (terza operazione per lui). Oggi, finalmente, il rientro in campo con la Primavera di De Rossi. Non al Di Bartolomei (sintetico), bensì al Campo Testaccio, in erba naturale. Risultato? Secco 6-0 all’Avellino, Strootman segna su rigore ed esce al primo tempo tra gli applausi (Sadiq, D’urso, Ndoj e Soleri gli altri marcatori). Sospiri di sollievo.
E Spalletti? Lì in tribuna, insieme al suo staff e al preparatore atletico, tutti pronti a riabbracciare il rinforzo a centrocampo. Tutti sull’attenti. Sugli spalti, infine, uno striscione con scritto “Forza Kevin”. Entusiasmo, cori, sorrisi. Leader nato Strootman, combattente vero dai piedi buoni e i polmoni d’acciaio. In questi anni non si è mai arreso. Non lo farà mai, non è nella sua natura. Operazioni? Tante. Stop? Ancor di più. Con l’ultimo intervento il primo settembre a Villa Stuart, ostacolo superato dopo una lunga rialibitazione. Tutto finito oggi, il rientro in campo non è più un miraggio. Bensì realtà. Strootman is back (con la Primavera). Aspettando la Serie A.
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