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Dall’Internacional al Chelsea, passando per il Milan: Alexandre Pato e quel feeling con il gol… al debutto

“Raddoppio del Chelsea, ha segnato Alexandre Pato“. Gli occhi vanno alla ricerca del calendario, il dito scorre, l’uno è passato ormai da un paio di ore. Dunque, non può essere un pesce d’aprile. Mano subito al telecomando, tv accesa… E’ tutto vero! Rigore che spiazza Guzan, palla all’angolino e 0-2 blues. Il Papero è tornato ad esultare, il sorriso si allarga, le braccia danzano, le sue gambe sembrano tremare. Via le polemiche, adesso è il momento della gioia, unica, genuina, inaspettata. Serviva l’infortunio di Remy per regalargli l’esordio con la maglia del Chelsea ed un rigore per portargli in dote il primo gol in salsa english: caselle che si incastrano come pezzetti di un puzzle e prime pagine dei quotidiani già belle e infiocchettate.

Era il 21 novembre del 2012 quando Pato esultò per l’ultima volta in Europa, il Milan ancora ascoltava la melodiosa musichetta della Champions e il Papero segnava il 3-1 che stendeva l’Anderlecht a domicilio. Tre anni e mezzo dopo, il vecchio continente lo riabbraccia, il Chelsea lo ritrova e la Premier lo incorona come il sesto brasiliano a segnare all’esordio nel campionato di Sua Maestà dopo Geovanni, Robinho, Gilberto, Ilan e Willian. Eppure di battesimi con gol Pato ne ha vissuti eccome, a partire dal suo esordio nel ‘calcio dei grandi’ con la maglia dell’Internacional di Porto Alegre. Porta la sua firma la rete che sblocca la gara contro il Botagogo persa poi 2-3 nel lontano 2006.

Due anni di gol e grandi giocate, il 2008 gli porta in dote il Milan e la Nazionale brasiliana: dal debutto al gol, è questione di attimi, anzi, di minuti. Settantaquattro quelli per segnare il 5-2 al Napoli su assist di Favalli, solo quattordici quelli per sbloccare la sfida Brasile-Svezia alla tenera età di 18 anni 6 mesi e 24 giorni. Parecchi anni e infortuni dopo, ecco il Chelsea e il gol al debutto. Il Villa Park come palcoscenico e un rigore per tenere fede al proprio istinto, per continuare a non tradire quel destino che lo vuole protagonista durante il primo vagito di una nuova avventura. La sfida è lanciata, il ghiaccio si è sciolto, tocca a Pato adesso dimostrare di essere tornato davvero.

Ernesto Branca

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