Due aggettivi per capire subito Sedrick Kalombo: ambizioso e indipendente. A 16 anni ha lasciato la sua Fano per giocare nelle giovanili del Lecce. Nessun dramma però, paura di lasciare la famiglia così giovane? Pochissima: “Avevo bisogno dei miei spazi, tornare a casa e trovare qualcuno ad aspettarmi non mi faceva sentire bene, anche se poi chiamavo i miei genitori ogni giorno”. Ne ha fatta di strada da allora: adesso Sedrick è uno degli elementi di spicco del Gubbio e a gennaio diverse società di Serie B hanno provato ad assicurarselo: “Quegli interessamenti sono stati motivo d’orgoglio, ma la B per me non rappresenterebbe un punto d’arrivo. Guardo sempre più in alto”. Diretto e senza peli sulla lingua. Kalombo non si nasconde, nemmeno quando c’è da avanzare qualche critica alla stagione della sua squadra e alle sue ultime prestazioni. 27 punti e 14esimo posto in classifica nel girone B di Serie C, ad inizio stagione probabilmente i piani del Gubbio erano altri: “E’ una stagione strana, non stiamo andando benissimo, anche perché a questo punto del campionato pensavamo di essere più avanti. Le aspettative erano alte anche perché nella passata stagione avevamo fatto bene – Ha dichiarato Kalombo in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com – L’obiettivo ora è la salvezza, ma una volta raggiunta, vista la classifica corta, potremmo anche guardare ai playoff”.
Ragazzo allegro e ottimista Sedrick, anche se quando gli parlano di Serie B non evita gli scongiuri: “Meglio toccare ferro”. Ci scherza su, ma fino a poche settimane fa il grande salto sembrava ormai ad un passo: “Ci sono andato vicino, ma alla fine le società non hanno trovato l’accordo. Non avrei avuto problemi a trasferirmi già a gennaio, anche se le voci di mercato mi hanno distratto e le mie prestazioni ne hanno risentito”. Alla Serie B ci penserà da giugno, ora la sua priorità rimane il Gubbio: “Sono arrivato qui due anni e mezzo fa, questa è una piazza ideale per crescere. Ci sono poche distrazioni, quindi ci si può concentrare al meglio sul calcio”. Che non è però l’unica attrattiva della città, anzi: “Quando c’è la festa dei ceri a maggio tutto passa in secondo piano, potrebbe venire anche l’intera rosa del Milan ma non fregherebbe niente a nessuno”. Da settembre però testa al campionato, occhi solo per il Gubbio. Proprio lì Sedrick è esploso dopo la trafila nelle giovanili del Lecce: “E pensare che dopo la rescissione con la società giallorossa ho pensato che non ce l’avrei fatta, poi è arrivato il Gubbio a darmi una nuova, importante opportunità”.
Terzino tutta fascia con licenza d’offendere, Kalombo è un esterno completo: “Prediligo le corsi laterali perché mi piace correre e avere tanto campo davanti a me. I miei modelli? Serginho e Marcelo”. E da quest’anno ha iniziato anche a fare gol: “Una specie di miracolo, non sapevo nemmeno come esultare”. Ci hanno pensato però i compagni a farlo al posto suo: “Mi hanno preso a schiaffi in testa, il nostro spogliatoio è un po’ così: pieni di matti. Anche se Ciccone supera tutti: si alza all’improvviso e dà le testate al muro o lancia in aria le cose. Da quando sono arrivato a Gubbio nello spogliatoi mi chiamano ‘nero’, anche se ovviamente in modo scherzoso”. Si respira allegria e leggerezza dalle parole di Sedrick, sempre con il sorriso sulle labbra.
I suoi hobby? “Cinema e serie tv, la mi preferita è ‘La casa di carta’”. Anche se la sua più grande passione rimane un’altra: “Amo la musica, se non avessi iniziato con il pallone probabilmente avrei fatto il deejay. Mi piace giocare con la console e mixare canzoni. Prendo pezzi già esistenti e aggiungo cose mie, devo dire che il risultato è buono”. Talento e voglia di fare, gli manca solo il soprannome d’obbligo. Anzi no, ha anche quello: “A Fano mi chiamano ‘Dj S.K’”. Tutto pronto quindi, anche se per la carriera dietro la console è meglio aspettare. Al momento i piani di Kalombo sono completamente diversi: “Punto sempre più in alto, l’obiettivo è la Serie A”.
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