Categories: News Calcio

Dall’Eccellenza al sogno B. La Viterbese strapazza il Pisa e non si pone limiti: “Il gruppo la nostra forza”

“Premio per il passaggio del turno? No, non credo. Poi magari il Presidente ci farà trovare una sorpresa al nostro ritorno…”. Lo spera, con il sorriso, Stefano Sottili. Per ora, però, è contento così. La sua Viterbese ha eliminato un’altra toscana, dopo aver già fatto fuori Pontedera e Carrarese. Due vittorie su due con un Pisa surclassato dalle solite difficoltà a segnare e da una fragilità mentale diventata ormai intollerabile. Un Pisa che, a fine partita, si raccoglie timidamente in mezzo al campo per farsi forza e per affrontare i fischi di una curva strepitosa fino alla terza rete avversaria. Poi è venuto fuori il nervosismo, il “Vogliamo vincere” si è trasformato in una esortazione a tirare fuori gli attributi. Le speranze si sono tramutate in un incubo.

Qualche metro più in là, invece, ecco gli eroi di Viterbo. Festeggiano sotto il settore ospiti, insieme a quei tifosi che hanno affrontato 300 chilometri per continuare a sognare. Gli stessi che, probabilmente, hanno seguito la squadra anche in Eccellenza. Già, perché la Viterbese ora fa la voce grossa in campo, ma fuori è stata piccola piccola per qualche anno. È successo nel 2004, dopo aver sfiorato la B con Guido Carbone. Poi nove anni estenuanti di debiti e la necessità di ricominciare da zero. Solo tre stagioni fa lo scenario era quello della D, il presente invece dice che la Viterbese è fra le otto che si giocheranno la promozione. Guidata da un allenatore che in Serie B ci ha anche giocato, quando aveva qualche capello in più. Eppure, ad un certo punto, Stefano Sottili e la Viterbese sembravano lontani lontani. Dopo la sconfitta in casa con il Livorno per la precisione. Poi l’esonero, Giannichedda che getta subito la spugna, e il ritorno appena nove giorni dopo: “I ragazzi mi hanno preso in giro – ha raccontato sempre in conferenza stampa – il Presidente mi ha visto stanco e mi ha voluto regalare qualche giorno di ferie…”.

Il suo è stato il quinto cambio in panchina di una stagione tanto entusiasmante in campo quanto complicata fuori. C’è da aspettarselo quando il Presidente si chiama Piero Camiilli. Un mangia-allenatori, che nella sua carriera nel mondo del calcio ha esonerato anche Sarri e Allegri. I primi due della Serie A, chissà se possa essere di buon auspicio anche per Sottili. Intanto lui si gode un gruppo: “Coeso, dalla grande cultura del lavoro. Vanno spesso a cena fuori, perché si vogliono davvero bene”. E in campo si vede eccome. Quinto posto in campionato, ancora meglio dell’ottavo che l’anno scorso aveva sorpreso tutti, una finale di Coppa Italia di categoria a condire il tutto. Un mix esplosivo di giovani ed esperti. Fra quest’ultimi c’è anche Michele Rinaldi. Classe 1987, difensore di mestiere. Oggi, però, ha anche segnato il secondo gol, quello che ha messo il Pisa in ginocchio. Tante storie da raccontare per uno che ha giocato anche in A. Non ce l’ha fatta con l’Atalanta, laddove è cresciuto. Nemmeno con l’Udinese di Pepe, Iaquinta e Di Natale, dove è arrivato insieme a Morosini, suo amico prima che compagno. Da Cosmi a Marino, passando per Galeone e Malesani. Nessuno gli da’ quella possibilità che, invece, gli concederà il Bari qualche anno dopo. L’esordio nel calcio dei grandi nel febbraio del 2011, contro la Fiorentina. Poi, quindici giorni dopo, di nuovo in campo. A San Siro, davanti al Milan di Pato, Ibra e Robinho. Niente male insomma, proprio come questa Viterbese che espugna un’Arena riempita da 8000 cuori, con tanto di code ai tornelli anche a partita iniziata.

Niente male come Luca Baldassin, che al 32′ ha pareggiato la rete di Ingrosso. La carta d’identità dice 1994, un ragazzo insomma. Qualche anno fa, ai tempi delle giovanili dell’Udinese, accanto a lui giocava un certo Zielinski, che quest’anno ha sfiorato lo Scudetto. Magari un giorno ci arriverà anche lui, chissà. La A l’ha un po’ assaporata anche Diego Cenciarelli. Entra e un minuto dopo fa il terzo gol: “Questione di…culo” Ammette Sottili fra le risate. Nove anni fra D, C2 e C. Un passato in maglia viola, con la Fiorentina Primavera. Da gennaio a giugno 2012, sedici presenze con Matos, Bernardeschi e Babacar come compagni di squadra. Centrocampista di quantità, più che di qualità. Più alla Medel o alla Gargano piuttosto che alla Marchisio o alla Vidal. Tanta grinta e tanta corsa, la natura di una Viterbese che adesso non vuole più fermarsi. Pontedera, Carrarese e Pisa nella lista delle vittime. Scrivere una pagina di storia l’obiettivo. Il 3-2 di stasera come rampa di lancio e non come traguardo. Per la Serie B tenete d’occhio anche Sottili e i suoi ragazzi.

Simone Golia

Recent Posts

Serie B, tra conferme e sorprese: la top 11 over 23 dopo 17 giornate

  Dalla solidità dei veterani alle sorprese più convincenti: dopo 17 giornate il campionato cadetto…

6 minuti ago

Serie B, la top 11 under 23 del 2025

Da Desplanches a Ghedjemis, fino alle sorprese Cissè e Cacciamani, ecco la top 11 under…

37 minuti ago

2025, il mercato che è stato: la top 11 degli acquisti in Serie A

Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…

16 ore ago

I “most improved”: le sorprese del 2025 nel calcio

La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…

18 ore ago

Douglas Luiz sulla Juventus: “Un anno difficile, ora sto bene”

Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…

19 ore ago

Le 5 storie di calciomercato del 2025 che ricorderemo

Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…

20 ore ago