Il cognome è tipicamente basco: Oyarzabal. E se mai vi capiterà di passare per Eibar – comune di 27 mila abitanti della provincia di Guipúzcoa – troverete solo amici suoi, che lo conoscono da quanto era piccino e faceva nuoto, sport in cui “ero piuttosto bravo”. Peccato che Mikel Oyarzabal, oggi, faccia il calciatore di professione nella Real Sociedad (contratto fino al 2022) e sia decisamente bravo, anzi meglio con un pallone tra i piedi che in acqua. Fisico, visione di gioco, falcata e tecnica, nonostante quel piede mancino che sembra una zattera: 47 è il suo numero. Centodieci è invece il voto a cui ha abituato i professori di Economia all’Università, studioso qual è. Umiltà prima di tutto, anche dopo un gol vittoria al Barcellona: ci hanno pensato i suoi genitori a “conservare tutte le prime pagine di quel ricordo fantastico”. Ragazzo per bene legatissimo alla sua terra e con i piedi per terra, sempre. E pensate, divide un appartamento in affitto con tre amici storici come Julen Oruesagasti, Mikel Vitores e Jon García. “Siamo tutti e quattro di Eibar ma lui è quello che conosce meglio Donostia – San Sebastian – e spesso ci porta in giro tra la zona di Miraconcha, l’osservatorio, la spiaggia…”.
Crack atipico, Oyarzabal, uno che parte da destra e si accentra veloce, uno che preferisce il passaggio filtrante al gol. E non è un caso che il suo idolo di sempre sia David Silva. Segni particolari? Da bambino si faceva le code fuori dagli hotel pur di strappare una foto con i campionissimi della Real di un tempo come Nihat, Darko Kovacevic e Xabi Alonso. Oggi aspira alla ’10’ anche se ‘preferisco che Xabi Prieto continui’, il compagno che forse ammira di più all’interno del suo attuale spogliatoio.
“Giocare a calcio lo tranquillizza” perché lo fa da una vita: zero pressioni, zero foga di dover dimostrare. Le qualità sono innegabili e se n’è accorto anche il Napoli che se lo vorrebbe portare al San Paolo più prima che poi come vi abbiamo raccontato ieri. Talento. Tra l’altro giovanissimo – 1997 – e già nel giro della Nazionale perché Del Bosque lo ha premiato con una convocazione niente male datata 29 maggio 2016. Così l’hanno vissuta i suoi amici di appartamento: “Eravamo in macchina quando lo ha saputo. Siamo impazziti tutti quanti, gridando ad altissima voce. Tutti… tranne lui! Che era serenissimo”. Grazie a Moyes invece, ha debuttato in Liga nel novembre 2015 dopo appena 10 partite con la seconda squadra: un salto alla… Griezmann, per rapidità di consacrazione. Oyarzabal: il cognome è tipicamente basco ma già abbastanza famoso. E quanto lo sentiremo nel prossimo mercato nemmeno lui sa.
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