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​Dalla Serie D alla A in 3 anni. Da magazziniere a eroe-salvezza del Crotone: che storia Nalini

Ogni favola ha il suo eroe. E il Crotone la
sua l’ha finita di scrivere ieri sera. Una principessa di nome ‘salvezza’
conquistata, festeggiata fino a tarda notte. Perché l’impresa è ancora più
degna di nota quando fino a pochi mesi fa i più ti consideravano spacciato.
B-A, andata e ritorno? No, per il secondo biglietto c’è tempo. Media punti da
big nel girone di ritorno e strappo finale le ultime 9 gare della stagione.
Fino a quella di ieri sera, in casa contro la Lazio. Biancocelesti già
aritmeticamente in Europa, Crotone aggrappato a una speranza di nome ‘vittoria’.
Cuore allo Scida, pensieri al Barbera, dove l’Empoli contemporaneamente sfidava il Palermo. L’ultimo
scontro a distanza l’ha vinto la squadra di Nicola grazie al 3-1 sulla Lazio. Le
firme? Doppio Andrea Nalini e Diego Falcinelli.

La doppietta che speri e non ti aspetti. Decisiva. Da parte
di quel giocatore che in due anni è passato dalla Serie D alla A. Eccolo, l’eroe.
Quello che non ti aspetti, ragazzo “normale”, come si definisce lui, quello
della porta accanto. O meglio, della porta… avversaria, in cui segnare i gol
decisivi per salvare una stagione. Ha aperto le marcature al 14’, le ha chiuse
al 60’. In mezzo, tutti quei minuti di speranza e attesa. Ma Nalini queste le
conosce bene. Basti pensare che fino al 2014 vendeva wurstel per mantenersi e
guadagnava 800 euro al mese. Adesso 10mila. Conti a parte, la sua vita è
cambiata per davvero. Dai dilettanti nel Villafranca, mettendosi in mostra
provino dopo provino ma senza mai ricevere quella chiamata tanto attesa. “Chievo, Verona, Inter, Milan e Genoa…
Ma nessuno mi prendeva – aveva dichiarato in una recente intervista alla Gazzetta dello
Sport – soprattutto perché mia mamma faceva resistenza e voleva che mi
diplomassi. Cosa che poi sono riuscito a fare conseguendo il diploma di perito
meccanico”. Il calcio? Allora non era la sua professione: “Lavoravo
pure come saldatore nella ditta Cordioli, 1.400 euro al mese più un
contributo di 300 da parte del club”.

La svolta è arrivata nel 2014, quando
giocava nella Virtus Verona e lavorava come magazziniere nel reparto wurstel di
una nota azienda. “Durante una sfida dei playoff contro la Casertana, mi notò la
Salernitana. E, quindi, eccomi qui”. Via alla sua storia col calcio
professionistico. L’idolo Callejon e l’approdo a Crotone l’estate scorsa: in
stagione, 17 presenze in A e 2 gol, quelli di ieri sera. The best for last. Il
meglio alla fine. Anzi, lieto fine. Come
ogni favola che si rispetti, sulla quale resterà sempre il sigillo del suo
eroe.

Guendalina Galdi

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