Non dispone di bacchetta magica, sotto il suo baffo folto solo un’idea bella chiara: lavorare. In testa: concretezza. E 4/4/2. Quando agli inizi di dicembre l’allora ds De Poli lo chiamò, ‘Bepi’ Pillon non ebbe alcun dubbio: “Padova? Arrivo”. Con l’intenzione di togliersi il sassolino scomodo dell’esperienza del 1997, come allenatore. “Voglio rifarmi”. Con la volontà di riportare il biancoscudato dove meritasse. “Il nostro obiettivo è toglierci dalla zona calda e salvarci il prima possibile” disse con umiltà e schiettezza. Poi è salito in bici e si è messo a pedalare fortissimo, sfiorando addirittura i playoff finali, sfumati davvero per qualche punticino.
Concretezza, lavoro, solidità: il mix sembrava valere un sogno, un progetto a lungo termine, anche in ottica futura. Per il bene del Padova. Ma dopo gli ultimi colloqui con il nuovo ‘ds’ Zamuner si è deciso di non proseguire insieme, divergenze e qualche incongruenza di troppo nei piani. ‘Bepi’ saluta, decisamente dispiaciuto. Ma dopo l’ottimo lavoro a Padova, nel suo futuro ci potrebbe esserci la B: Entella e Pro Vercelli ci pensano. E chi sarà il nuovo allenatore del Padova? Dopo Pordenone-Pisa si farà all-in su Tedino. Qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, ecco Petrone. Ad ogni modo, due profili senza… baffo.
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