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Dalla Bulgaria alla Calabria. Cosenza sogna in grande con le magie di Vutov: “Sogno di ripercorrere le orme di Stoichkov”

Sguardo furbo di chi ti sta già fregando, ma faccia da bambino. Doti calcistiche fuori dal comune: sinistro magico, dribbling secco e grande velocità. E poi…da oggetto misterioso ad idolo nel giro di un’ora. I primi sei mesi da “grande” di Antonio Vutov, possono riassumersi benissimo così. Il giovanissimo fantasista bulgaro, classe 1996, sta vivendo a Cosenza, il suo primo anno in prima squadra. Arriva in prestito dall’Udinese, fucina di talenti, ed in Calabria sta facendo vedere nelle ultime partite che si, quello che si dice su di lui, è tutto vero. Dopo molti spezzoni, sabato scorso l’esordio da titolare contro il Catania, condito da un rigore procurato e trasformato per il suo primo gol italiano. Poi mercoledì la conferma nel recupero vittorioso di Martina Franca: “All’inizio dell’anno, alcune convocazioni con la nazionale Under 21 del mio paese, non mi hanno permesso di allenarmi con continuità. Nel momento in cui ci sono riuscito – racconta in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com – ho trovato sempre più spazio, consapevole però, che qui a Cosenza c’è un grande gruppo e che anche non giocando molto all’inizio, mi sono sempre sentito partecipe e con il mister Roselli ho sempre avuto un buon rapporto. Partita dopo partita, lavorando giorno per giorno, si possono ottenere grandi obiettivi”. Ma se sei il calciatore più giovane ad aver esordito nella massima serie del tuo paese, un motivo deve pur esserci. E non certo in una partita banale: Lokomotiv Sofia contro il suo Levski, una sorta di Milan-Inter in salsa bulgara.. Per Vutov gli anni sono 15 ed i giorni 307: è record. Mai nessuno in Bulgaria ha esordito prima: “Si, conosco bene questo record, ma sinceramente mi interessa poco. Di record ne voglio fare di ben più importanti”. Ah però…già con le idee chiare il ragazzo. Siamo nel 2012 e, dopo un paio di stagione al Levski con tanto di numero 10 sulle spalle, le sirene di tante grandi squadre. Ma l’Italia è nel suo destino già dal nome che porta: Antonio. La spunta infatti l’Udinese che lo prende nell’estate del 2013, portandolo in Friuli solo a gennaio 2014. Un anno e mezzo nelle giovanili (con qualche allenamento in prima squadra con Stramaccioni) e poi l’approdo in Lega Pro nell’estate scorsa: “Sarò sempre grato all’Udinese. Però non voglio perdere di vista la realtà che ad oggi è il Cosenza. Spero di fare bene qui per conquistare altri grandi traguardi in futuro. Ma ripeto, devo lavorare sodo insieme ai miei compagni per riuscire prima cosa di tutto a fare bene con questa maglia”. Maglia rossoblù che Vutov non è il primo bulgaro ad indossare. Prima di lui, nel 1998, l’attaccante Peter Jabov, passa da queste parti. Trentanove partite in tre anni, e cinque gol in Serie B : “Si – ride – è la prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato al Cosenza. Di Jabov ne ho sentito parlare ma non posso ricordarmi di lui. Evidentemente ha lasciato un buon ricordo”. Troppo facile per un bulgaro invece, parlare del suo idolo: “Senza alcun dubbio Hristo Stoichkov. Da quando sono andato via da casa e sono venuto in Italia, sogno di riuscire a fare un giorno, quello che ha fatto lui in giro per l’Europa e per il mondo. Per noi ragazzi bulgari è un idolo assoluto”. E fuori dal campo, che ragazzo è Antonio Vutov? “Faccio una vita tranquilla. Il tempo libero mi piace trascorrerlo insieme ai miei amici. In Italia mi trovo benissimo. Mi piace molto. Sia Udine che Cosenza sono due belle città. Qui ho legato soprattutto con Luca Fiordilino (un centrocampista ’96 in prestito dal Palermo di cui sentiremo parlare, ndr)”. Domani sul campo dell’Akragas per continuare la scalata, visto che il Cosenza è quarto a soli 4 punti dal primo posto della Casertana: “Sarà una partita difficilissima. Noi però siamo in forma e vogliamo continuare a vincere”. Con un Vutov in più nel motore, sognare si può per questo Cosenza.

Alessandro Storino

Redazione

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