Dal sogno Nazionale al rapporto “professionale” con Sousa. Ma anche la voglia di rivalsa, i complimenti per Simeone. In una lunga intervista concessa al Corriere Fiorentino, Marco Sportiello si è raccontato. Iniziando, proprio dal momento in casa della Fiorentina: “Posso dire con certezza che questa squadra ha voglia di sudare e di imporsi. Tutte caratteristiche che ai tifosi piaceranno di sicuro. Rivoluzione? Era giusto cambiare, perché chi non vuole restare va lasciato andare. È una questione di motivazioni. Da parte mia comunque non ho mai pensato “chi me l’ha fatto fare?”. Nemmeno quando c’era Sousa e le difficoltà erano molte: “Un rapporto con lui non c’è stato. Non mi parlava mai, andavo all’allenamento e in panchina la domenica. Stop. Chiamiamolo rapporto professionale. Con Pioli invece è tutta un’altra cosa. Lui è più umano, mi stimola dal martedì al sabato e la domenica mi fa giocare”.
Intanto, il mercato ha portato a Firenze Simeone, a cui Sportiello non ha risparmiato elogi: “Kalinic è forte ma lui ha una voglia pazzesca. Mi ha colpito questo, ha rabbia e voglia di arrivare, tecnica e senso del gol. Su di lui scommetto a occhi chiusi, come su Chiesa. Con chi ho legato di più nello spogliatoio? Son tutti bravi ragazzi. Saponara è un amico, Astori anche. Poi c’è Alejandro Rosalen Lopez, il mio preparatore. Ci porta spesso a cena, ma ancora mi deve pagare una bistecca. L’anno scorso scommise che Barça-Juve non sarebbe mai finita 0-0: aspetto ancora che fissi il tavolo”. L’obiettivo della squadra? Si vedrà partita dopo partita: “Zero pressioni, abbiamo bisogno di tutto il contrario. La potenzialità c’è, ora serve solo lavorare e remare tutti insieme dalla stessa parte, tifosi compresi. Se riusciremo a mantenere la testa sgombra magari faremo anche meglio del sesto-settimo posto di cui si parla”.
A livello personale il sogno è quello di tornare a vestire la maglia degli Azzurri: “Fu Conte a portarmi in Nazionale, il sogno è tornarci. Toldo invece è un mito: mi piaceva come parava i rigori, un po’ mi ispiro anche a lui. So che devo rilanciarmi e non mollerò un centimetro. Per me è un orgoglio sentire certi attestati di stima, questa maglia è importante e non solo per la storia. Qui mi gioco tanto, ma so di avere le capacità per fare bene. Il 1° gol subito con la Samp? Siamo stati sfortunati, una cosa buona l’ho vista comunque: il Franchi”. Da emozioni forti: “Lo stadio è stato magnifico, da quando sono a Firenze non avevo mai visto un pubblico così e mi ha fatto grandissimo piacere. Tutti i miei compagni si sono emozionati, bastava guardarli per percepire la loro felicità. Siamo giovani e abbiamo bisogno di entusiasmo”.
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