Si fa male Leo Messi, entra Dembele. Logico, no? Perché il ruolo è più o meno lo stesso, perché Ousmane ha qualità che pochi altri, in Europa, hanno. E non c’entra quanto sia stato pagato (105+40) perché il costo del cartellino è l’ultimo dei pensieri, adesso.
I problemi sono altri, tipo l’atteggiamento. L’argentino esce al minuto 16, contro il Siviglia, il francese mette piede in campo al 22esimo. Valverde la prende malissimo, i suoi compagni anche, tant’è che Rakitic dichiarò poi: “Siamo rimasti in 10 per molto tempo”. Questione di approccio alle situazioni. “El Pais” analizza il caso a suon di dati alla mano: in 11 partite, Dembele ha perso 165 palloni recuperandone appena 25.
Manca la grinta, manca la fame di affermarsi. Forse. Eppure il Barça non gli ha mai fatto mancare nulla, sin dal primo giorno, accontentandolo anche nelle piccole cose. Capricci. “El Pais” rivela: “Inizialmente, a Dembele non piaceva l’autista che gli aveva affidato il club. Stanchi del fatto che si alimentasse come voleva lui, il Barça gli ha affidato un cuoco personale che gli prepara colazione, pranzo, cena”. Dal quotidiano al campo. “Ritardi agli allenamenti, viaggi senza permesso, mancanza di partecipazione attiva durante le attività commerciali del club”. Ergo. Ecco perché con Leo Messi K.O., adesso non è per niente detto che giochi Dembele. E con l’Inter è andata non bene, di più.
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